Guidare con l’artrite reumatoide: un nuovo studio


I pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) soffrono spesso di difficoltà alla guida e necessitano di ausili ad hoc secondo un nuovo studio

I pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) soffrono spesso di difficoltà alla guida e necessitano di ausili ad hoc secondo un nuovo studio

Secondo una review pubblicata su Arhtritis Care and Research che ha recensito la letteratura esistente sull’argomento, i pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) soffrono spesso di difficoltà alla guida e necessitano di ausili ad hoc. La conclusione dei ricercatori è che la guida dell’auto rappresenta uno dei tanti problemi che limitano l’indipendenza funzionale dei pazienti affetti dalla malattia, con tutte le conseguenze in termini di qualità della vita, produttività lavorativa e fattori correlati, che andrebbero tenuti presenti anche nella progettazione ergonomica degli autoveicoli.

Lo studio

L’indipendenza nello svolgimento delle normali mansioni quotidiane rappresenta un goal terapeutico critico nel vissuto quotidiano dei pazienti con artrite reumatoide.

In molte parti del mondo, un esempio di questa indipendenza è rappresentato dall’abilità alla guida: “Classificata tra le priorità alla base del miglioramento degli outcome  per gli interventi farmacologici in presenza di AR – spiegano i ricercatori nell’introduzione al lavoro – la guida dell’auto rappresenta molto spesso una necessità per sbrigare le commissioni quotidiane e andare dal medico”.

“Il corteo di sintomi che frequentemente accompagna l’AR sembra, peraltro, influenzare le attività di guida – continuano -. Ad esempio, i pazienti con AR che lamentano dolore e rigidità a livello degli arti superiori riferiscono difficoltà nell’entrare o uscire dall’auto, come pure nell’apertura/chiusura delle portiere, nell’allacciare le cinture di sicurezza, nel girare il volante come pure nella presa dello stesso”.
In molti paesi sviluppati inoltre, è fatto obbligo ai medici di riferire sulla capacità alla guida dei loro assistiti.

Ciò premesso, non esiste ancora oggi un consenso su come l’AR influenzi l’abilità dei pazienti alla guida e se sia in grado di influenzare la safety legata a questa attività, per esempio in termini di numero di incidenti stradali.

Per questi motivi è stata condotta una ricerca sistematica della letteratura, al fine di identificare se l’AR sia associata all’abilità alla guida e/o all’impiego di device appositi o a modifiche ad hoc dell’abitacolo dell’auto per migliorare la capacità di guida.

Risultati principali
La ricerca bibliografica, condotta sui principali database bibliografici medici (the Cochrane library, CINAHL, EMBASE, MEDLINE, PREMEDLINE, PsycINFO, Google Scholar, e Scopus), ha portato all’identificazione iniziale di 1.935 manoscritti, pubblicati tra il 1976 e il 2015, 22 dei quali sono stati utilizzati per la review, per un totale di 6.285 pazienti con AR, aventi un’età compresa tra 47 e 63 anni e una durata media di malattia di 12 anni.
In 4 studi, i ricercatori hanno valutato la prevalenza di incidenti stradali occorsi tra automobilisti con AR, riportando una variabilità di questo parametro in  questa popolazione di pazienti.

Da uno studio pubblicato nel 1976, tuttavia, i ricercatori hanno riportato, con significatività statistica, che le persone affette da AR in Finlandia erano coinvolte in incidenti automobilistici in misura inferiore rispetto ai controlli, incrociati in base all’età. Non solo: il gruppo di pazienti in questione si è dimostrato anche più virtuoso alla guida in termini di minor consumo di alcolici rispetto al gruppo di controllo.

In 6 studi recensiti, è emerso che i pazienti con AR con abilità alla guida sperimentavano, sia pur in misura non rilevante, un certo livello di difficoltà.

Dalla recensione di 7 studi condotti in pazienti con AR che non erano in grado di guidare è emerso che il grado di difficoltà alla guida variava tra il moderato e il severo.

Dai dati di uno studio neozelandese pubblicato nel 1991, è emerso che 7 pazienti su 37 (1/5) mostrava problemi di abilità alla guida senza assistenza o modifiche ad hoc dell’abitacolo.

Tre studi hanno valutato l’implementazione di adattamenti alla guida per assistere i guidatori con artrite reumatoide. In questi studi, 9 guidatori su 25 hanno volutamente acquistato auto con servosterzo o cambio automatico, 8 guidatori su 30 hanno chiesto di propria iniziativa modifiche all’abitacolo dell’auto, mentre il 12% di 476 pazienti ha riferito di utilizzare degli ausili alla guida ad hoc.

Due studi hanno esaminato, nello specifico, il vissuto dei pazienti con AR che si affidavano all’assistenza di altri per le esigenze di mobilità. Uno di questi studi, condotto in Australia nel 2002, ha mostrato che il 15% dei pazienti considerati riceveva assistenza da familiari o amici per questo aspetto, un predittore significativo indipendente delle spese totale sostenute per questa voce.

Da ultimo, il dolore auto-riferito ha rappresentato, in uno studio recensito, il fattore associato maggiormente ai problemi di mobilità.

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso tra i limiti della review la variabilità della severità dell’AR e delle articolazioni coinvolte nei singoli studi recensiti, che rende difficile fare generalizzazioni sui risultati, come pure speculazioni sulla natura delle associazioni osservate (causa-effetto o casuali), in ragione del disegno osservazionale degli studi recensiti.

Nel complesso “i dati che legano l’AR all’abilità alla guida o ad outcome legati alla sicurezza stradale sono ancora troppo scarsi e necessitano di conferme – scrivono i ricercatori nelle conclusioni -. Resta il fatto che, in attesa di nuovi studi sull’argomento, il lavoro pubblicato è il primo ad aver affrontato, in modo sistematico, l’impatto dell’Artrite reumatoide sulla guida e sugli outcome legati alla sicurezza stradale”.