Lupus: il trattamento con antimalarici associato anche a una riduzione del rischio diabete di tipo 2 secondo uno studio pubblicato su Arthritis Care & Research
I pazienti con lupus che seguono un trattamento a base di farmaci antimalarici per curare questa condizione, mostrano anche un rischio più basso (-39%) di sviluppare diabete di tipo 2 rispetto a quelli che interrompono il trattamento con questi farmaci.
E’ questa la conclusione di uno studio pubblicato su Arthritis Care & Research che, a detta degli autori, è il primo ad aver valutato l’associazione esistente tra la mancata aderenza ai farmaci antimalarici nel lupus e un outcome clinico, il diabete di tipo 2 nello specifico.
Razionale e disegno dello studio
“I farmaci antimalarici (idrossiclorochina e clorochina) rappresentano la terapia àncora nella gestione del LES, con effetti positivi documentati sulla sopravvivenza, l’attività di malattia e di episodi recidivanti, nonché sui rischi di danno d’organo irreversibile, tromboembolismo venoso e dislipidemia – ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio”.
“Inoltre – aggiungono – sono noti ulteriori effetti benefici, come la prevenzione del diabete di tipo 2, che rappresenta sia una complicanza del LES che un effetto collaterale noto dei glucocorticoidi, utilizzati anch’essi nella gestione del LES”.
L’effetto protettivo degli antimalarici, tuttavia, sembra essere cumulativo, a sottolineare l’importanza dell’aderenza alla terapia, che risulta piuttosto ridotta nei pazienti con LES. L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare l’associazione esistente tra l’aderenza terapeutica agli antimalarici e l’incidenza di diabete di tipo 2 in pazienti con LES.
Lo studio, longitudinale retrospettivo, ha passato in rassegna i dati relativi a pazienti con lupus inclusi in un database sanitario canadese, tra i quali quelli sulle visite extra-ospedaliere, le ospedalizzazioni, la demografia, insieme ai dati statistici sull’intera popolazione della regione canadese considerata.
In questo modo, i ricercatori hanno incluso per le loro valutazioni i dati relativi a 1.498 pazienti adulti con LES che avevano fatto uso di antimalatici tra il 1996 e il 2012.
E’ stato effettuato, a questo punto, un linkage tra i dati del database di popolazione sopra indicato e quelli del database PharmaNet, che include i dati relativi a tutte le prescrizioni di farmaci effettuate in un setting extra-ospedaliero nella stessa area geografica canadese considerata a partire dal 1996.
Nello specifico, i ricercatori hanno identificato i regimi terapeutici a base di antimalarici e ne hanno calcolato l’aderenza, in base alla proporzione di giorni coperti da trattamento (PDC) in concomitanza con ciascun ciclo terapeutico considerato.
L’aderenza era definita da un PDC uguale o superiore al 90%, mentre il range di non aderenza era compreso tra 0 e 0,9 e l’abbandono della terapia era definito dalla mancata assunzione del trattamento.
Gli outcome definiti per il diabete sono stati misurati in base alle visite extra- e intraospedaliere, o mediante impiego documentato di farmaci anti-diabetici.
Risultati principali
I ricercatori hanno rilevato 140 casi di diabete di tipo 2 nel corso di un follow-up mediano pari a 4,62 anni.
Dopo analisi multivariata, è emerso che l’hazard ratio (HR) di diabete di tipo 2 era pari a 0,61 (IC95%= 0,4-0,93) tra i pazienti identificati come aderenti alla terapia con antimalarici e pari a 0,78 (IC95%= 0,5-1,22) per quelli non aderenti, rispetto a quelli che avevano interrotto il trattamento.
Inoltre, l’assunzione di antimalarici per un PDC inferiore al 90% comportava la perdita dell’effetto protettivo di questi farmaci contro il diabete di tipo 2.
Implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno sottolineato come il loro “…sia stato il primo studio a fornire evidenza empirica dell’effetto protettivo dell’aderenza agli antimalarici per una complicanza notoriamente associata al LES che, se si complica, può portare ad un corteo di eventi avversi aggiuntivi, dalla neuropatia alle malattie renali e CV, che peggiorano ulteriormente gli outcome di questi pazienti”. Tali risultati, pertanto, sottolineano l’aderenza alla terapia come un fattore importante non solo per il trattamento del LES, ma anche per la prevenzione delle complicanze.