A Matera il primo Centro interdipartimentale del Cnr


Il Cnr insedia a Matera il primo Centro interdipartimentale dell’ente previsto dal nuovo Regolamento per dare un forte impulso ad azioni di sviluppo scientifico e di sostegno al territorio

Il primo Centro interdipartimentale (Cid) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) che nascerà a Matera prevede il coinvolgimento di 4 Dipartimenti dell’Ente: Dipartimento di ingegneria ict e tecnologie per l'energia e i trasporti (Diitet) che ne è anche il proponente, Dipartimento di scienze umane patrimonio culturale (Dsu), Dipartimento di scienze fisiche e tecnologie della materia (Dstfm), Dipartimento di Scienze del sistema terra e tecnologie per l'ambiente (Dstta).  A coordinare il Cid sarà la dirigente di ricerca Gelsomina Pappalardo. Insieme al Comitato di gestione del Centro, composto dai delegati dei direttori dei dipartimenti coinvolti, dovrà organizzare e gestire la nuova sede coordinando le varie attività progettuali già in essere e ampliando le collaborazioni del Cnr sul territorio.  “Il Centro interdipartimentale di Matera – sottolinea il Presidente del Cnr, Massimo Inguscio - nasce perché il Consiglio nazionale delle ricerche ha individuato in Matera un luogo importante, e per certi aspetti unico, dove portare le proprie competenze scientifiche e tecnologiche, mettendole al servizio di un progetto di innovazione della città basato sulle tecnologie emergenti (IoT, 5G, Blockchain, Robotica e AI) e sulle loro applicazioni che contribuisce a rendere Matera un esempio straordinario di storia e innovazione”.  “La decisione del Cnr – commenta il Sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri - dà lustro e accresce il ruolo della città nel settore dell’innovazione tecnologica. Ringrazio il Presidente Inguscio per aver riconosciuto questa significativa e specifica missione della città”.  A partire dall’Accordo Quadro con il Comune di Matera nel giugno 2018, attivato con l’intento di innovare, strutturare e diversificare l’economia del territorio, puntando sull’innovazione, sulla valorizzazione della conoscenza e sul trasferimento tecnologico, Matera è stata al centro di una particolare attenzione da parte del Consiglio nazionale delle ricerche. Negli ultimi mesi, oltre alla promozione di importanti eventi di divulgazione scientifica, nell’ambito delle iniziative di Matera Capitale della Cultura 2019, è stata inaugurata la nuova sede del Cnr a Matera all’interno del San Rocco Digital Hub. Il Consiglio nazionale delle ricerche ha inoltre contribuito all’avvio dell’importante iniziativa finanziata dal Ministero per lo sviluppo economico denominata “Casa delle Tecnologie Emergenti”.  La Casa delle tecnologie emergenti rappresenta al momento l’impegno principale che vede coinvolto il Cnr in territorio materano, attraverso l’elaborazione di un gemello digitale della città, la creazione di un laboratorio per lo sviluppo di tecnologie quantistiche per la sicurezza in sistemi Blockchain, il supporto alla creazione di una industria creativa sul territorio fortemente orientata alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale coniugato con le moderne tecnologie digitali. Le attività connesse allo sviluppo della Casa delle Tecnologie, coordinate dal Comune di Matera, saranno sviluppate dal Cnr in collaborazione con l’Università della Basilicata ed il Politecnico di Bari, sono anche connesse alle tematiche del 5G, della IoT e dell’intelligenza artificiale. Insieme a questo progetto, il Cnr sarà impegnato, con il Comune di Matera, anche sul versante dello sviluppo di nuove forme per il controllo della accessibilità urbana, sul monitoraggio ambientale in relazione al bacino idrico del torrente Gravina e delle problematiche ad esso connesse. Inoltre, il Cid promuoverà insieme allo stesso Comune di Matera nuove iniziative di divulgazione scientifica, continuando le esperienze di successo già avviate nel campo della fisica quantistica e della conservazione/fruizione del patrimonio culturale unico della città. Il Cid a Matera contribuisce anche a rafforzare la presenza del Cnr in Basilicata arricchendo una presenza sul territorio fatta di eccellenze e significativi investimenti su temi come il monitoraggio ambientale e lo sviluppo di nuove soluzioni per l’energia.

Il primo Centro interdipartimentale (Cid) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) che nascerà a Matera prevede il coinvolgimento di 4 Dipartimenti dell’Ente: Dipartimento di ingegneria ict e tecnologie per l’energia e i trasporti (Diitet) che ne è anche il proponente, Dipartimento di scienze umane patrimonio culturale (Dsu), Dipartimento di scienze fisiche e tecnologie della materia (Dstfm), Dipartimento di Scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente (Dstta).

A coordinare il Cid sarà la dirigente di ricerca Gelsomina Pappalardo. Insieme al Comitato di gestione del Centro, composto dai delegati dei direttori dei dipartimenti coinvolti, dovrà organizzare e gestire la nuova sede coordinando le varie attività progettuali già in essere e ampliando le collaborazioni del Cnr sul territorio.

“Il Centro interdipartimentale di Matera – sottolinea il Presidente del Cnr, Massimo Inguscio – nasce perché il Consiglio nazionale delle ricerche ha individuato in Matera un luogo importante, e per certi aspetti unico, dove portare le proprie competenze scientifiche e tecnologiche, mettendole al servizio di un progetto di innovazione della città basato sulle tecnologie emergenti (IoT, 5G, Blockchain, Robotica e AI) e sulle loro applicazioni che contribuisce a rendere Matera un esempio straordinario di storia e innovazione”.

“La decisione del Cnr – commenta il Sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri – dà lustro e accresce il ruolo della città nel settore dell’innovazione tecnologica. Ringrazio il Presidente Inguscio per aver riconosciuto questa significativa e specifica missione della città”.

A partire dall’Accordo Quadro con il Comune di Matera nel giugno 2018, attivato con l’intento di innovare, strutturare e diversificare l’economia del territorio, puntando sull’innovazione, sulla valorizzazione della conoscenza e sul trasferimento tecnologico, Matera è stata al centro di una particolare attenzione da parte del Consiglio nazionale delle ricerche. Negli ultimi mesi, oltre alla promozione di importanti eventi di divulgazione scientifica, nell’ambito delle iniziative di Matera Capitale della Cultura 2019, è stata inaugurata la nuova sede del Cnr a Matera all’interno del San Rocco Digital Hub. Il Consiglio nazionale delle ricerche ha inoltre contribuito all’avvio dell’importante iniziativa finanziata dal Ministero per lo sviluppo economico denominata “Casa delle Tecnologie Emergenti”.

La Casa delle tecnologie emergenti rappresenta al momento l’impegno principale che vede coinvolto il Cnr in territorio materano, attraverso l’elaborazione di un gemello digitale della città, la creazione di un laboratorio per lo sviluppo di tecnologie quantistiche per la sicurezza in sistemi Blockchain, il supporto alla creazione di una industria creativa sul territorio fortemente orientata alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale coniugato con le moderne tecnologie digitali. Le attività connesse allo sviluppo della Casa delle Tecnologie, coordinate dal Comune di Matera, saranno sviluppate dal Cnr in collaborazione con l’Università della Basilicata ed il Politecnico di Bari, sono anche connesse alle tematiche del 5G, della IoT e dell’intelligenza artificiale.

Insieme a questo progetto, il Cnr sarà impegnato, con il Comune di Matera, anche sul versante dello sviluppo di nuove forme per il controllo della accessibilità urbana, sul monitoraggio ambientale in relazione al bacino idrico del torrente Gravina e delle problematiche ad esso connesse. Inoltre, il Cid promuoverà insieme allo stesso Comune di Matera nuove iniziative di divulgazione scientifica, continuando le esperienze di successo già avviate nel campo della fisica quantistica e della conservazione/fruizione del patrimonio culturale unico della città. Il Cid a Matera contribuisce anche a rafforzare la presenza del Cnr in Basilicata arricchendo una presenza sul territorio fatta di eccellenze e significativi investimenti su temi come il monitoraggio ambientale e lo sviluppo di nuove soluzioni per l’energia.