La piscina autosufficiente usa acqua piovana e sole


Arriva la piscina autosufficiente ed ecosostenibile, che raccoglie l’acqua piovana e si alimenta con i pannelli fotovoltaici

Arriva la piscina autosufficiente ed ecosostenibile, che raccoglie l’acqua piovana e si alimenta con i pannelli fotovoltaici

Una piscina autosufficiente ed ecosostenibile, che raccoglie l’acqua piovana e si alimenta con i pannelli fotovoltaici. È la piscina “Smart”, presentata nei giorni scorsi al salone ForumPiscine alla Fiera di Bologna, dedicato appunto al settore delle piscine e delle spa. L’innovativa tecnologia è stata svelata proprio dal suo inventore, Mario Giovannoni, davanti all’impianto in esposizione tra gli stand fieristici, insieme ai promotori del progetto e della kermesse Federico Maestrami, organizzatore di ForumPiscine e direttore responsabile della rivista ‘Piscine oggi’, e Paolo Marcolin della direzione Operations di BolognaFiere.

COME FUNZIONA LA VASCA

La vasca esposta, con tanto di simulatore di pioggia, come racconta la Dire (www.dire.it) è dotata di un sistema di raccolta per immagazzinare l’acqua piovana, ed è collegata ai pannelli fotovoltaici, che forniscono alimentazione e riscaldamento, con tanto di misurazione costante della temperatura. Il progetto ha origine da una collaborazione di 16 aziende espositrici, ognuna delle quali ha dato il proprio contributo, fornendo e installando componenti e accessori dedicati, ed è applicabile ad “ogni piscina esistente sul territorio italiano”, che può essere aggiornata e convertita. L’obiettivo è di “sensibilizzare clientela e pubblico, e soprattutto chi la piscina ce l’ha già– spiega Giovannoni, esperto di fama internazionale del settore piscine e spa, autore di oltre 350 progetti in 35 anni di attività- per contribuire all’ambiente facendo arrivare ad una certificazione queste tipologie di vasche”.

L’esposizione della piscina smart diventa l’occasione buona anche per parlare di consumo e spreco di acqua nelle piscine. È davvero così? “Noi abbiamo calcolato che una piscina nell’ambito del consumo domestico richiede solo uno 0,5% dell’acqua di un’abitazione- riferisce Maestrami- quindi non è corretto sostenere che la piscina spreca acqua, però volevamo fare qualcosa di più. Abbiamo pensato di realizzare questo impianto che noi definiamo smart perché va oltre il discorso del risparmio e dell’impatto zero, abbiamo dato anche un’attenzione alla domotica e alla sicurezza”.

L’acqua raccolta infatti “in realtà serve anche per dare acqua al giardino e magari anche per la casa”, riducendo gli sprechi. Secondo il direttore di ‘Piscine oggi’, “c’è ancora molta ignoranza sul territorio italiano su questo impianto che viene considerato d’elite”. In realtà “non lo è- prosegue Maestrami- la piscina in questi ultimi vent’anni si è democratizzata, ha dei costi assolutamente abbordabili, a disposizione di tutte le tasche, visto che costa come una macchina di media cilindrata. Ogni giardino può ospitare una piscina, e magari una piscina autosufficiente“. Una pratica, quella di sposare un approccio anti-sprechi, che “per il futuro gli italiani, almeno quelli più sensibili all’impatto ambientale, dovrebbero applicare assolutamente”, chiosa Maestrami.