Referendum costituzionale, le ragioni del sì e quelle del no nel libro del S.Anna di Pisa. Il 29 marzo 2020 ci si dovrà esprimere sulla proposta di legge relativa alla riduzione del numero dei parlamentari
Sarà il quarto referendum costituzionale nella storia della Repubblica. Il Sì o il No dei milioni di italiani chiamati al voto saranno decisivi per il futuro delle nostre istituzioni: il 29 marzo 2020 ci si dovrà esprimere sulla proposta di legge relativa alla riduzione del numero dei parlamentari (400 deputati anziché 630, 200 senatori al posto degli attuali 315). Ma sarà vera l’equazione “meno parlamentari, più democrazia”? Ventiquattro giuristi ed esperti della nostra Costituzione aiutano gli elettori a capire, con un libro neutrale e informativo, agile e accessibile, le ragioni e gli effetti del referendum del 29 marzo 2020, per arrivare preparati e consapevoli al voto. Già disponibile in libreria e con un foltissimo programma di presentazioni, il volume “Meno parlamentari più democrazia? Significato e conseguenze della riforma costituzionale” (edizioni Pisa University Press), curato da Emanuele Rossi, docente di Diritto Costituzionale all’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna, si offre ai lettori con un linguaggio chiaro e divulgativo, pur mantenendo il necessario rigore scientifico, ed è dedicato alla memoria di Paolo Carrozza, brillante costituzionalista della Scuola Superiore Sant’Anna, scomparso di recente, del quale è presente uno degli ultimi contributi.
“Non intendiamo offrire una indicazione precisa su come votare al referendum del 29 marzo precisa all’agenzia Dire (www.dire.it) Emanuele Rossi- vogliamo piuttosto aiutare ciascuno a dotarsi degli strumenti necessari per scegliere. Condensare in un Sì o in un No la complessità delle posizioni è una responsabilità che rende ancora più necessaria una opinione consapevole”.
Tre le sezioni del libro: “Per conoscere”, “Per giudicare”, “Per agire”, ciascuna dedicata ad approfondire aspetti rilevanti. Le prime due parti, “Per conoscere” e “Per giudicare”, offrono una panoramica sullo stato attuale del sistema parlamentare, sull’iter e gli obiettivi della riforma, e sui suoi effetti e conseguenze. Un esempio: la riforma viene veicolata puntando su due aspetti che fanno presa sull’opinione pubblica, il risparmio nei costi della politica e un generico snellimento delle procedure parlamentari. A questi fanno però da contraltare due elementi: il risparmio stimato nel bilancio dello Stato non sarebbe così schiacciante, si aggirerebbe difatti intorno al 4×1000 della spesa pubblica; la riduzione del numero dei parlamentari, inoltre, rischierebbe di impoverire la rappresentatività di Camera e Senato con effetti, oltre che sull’elezione del Presidente della Repubblica, anche sul funzionamento del lavoro istruttorio nelle 14 Commissioni permanenti, quelle previste proprio dalla Costituzione per l’iter delle leggi. La terza parte, “Per agire” ospita infine brevi contributi di costituzionalisti orientati sulle ragioni del Sì o del No.
“Con un certo orgoglio- spiega ancora il curatore, Emanuele Rossi- rivendichiamo il nostro ruolo nella cosiddetta terza missione. In relazione al nostro settore disciplinare, quello delle scienze giuridiche, sentiamo il dovere e la responsabilità di tenere la cittadinanza informata sul fatto che è in fieri una riforma costituzionale, il cui esito è legato a quello del referendum”. Emanuele Rossi ricorda: “Nel 2011 e nel 2012 prese corpo una riforma costituzionale della quale, in pratica, non si è accorto nessuno ma che ha avuto importanti effetti sulla nostra vita. Fu infatti introdotto il principio del pareggio di bilancio che ha imposto vincoli pesanti alla spesa pubblica modificando l’articolo 81. In quel caso non fu necessario indire un referendum popolare, perché la riforma passò in Parlamento con una maggioranza superiore a due terzi e fu approvata in fretta. Anche in quel caso sarebbe stato comunque importante informare i cittadini. Quello che noi adesso, con quest’opera, vogliamo fare, dal momento che siamo tutti chiamati a votare”.
E conclude: “La dedica a Paolo Carrozza è occasione per esprimere a lui tutta intera la nostra gratitudine e per ricordare a tutti la grandezza della sua riflessione scientifica”. Oltre a quello di Paolo Carrozza, i contributi presenti in ‘Meno parlamentari, più democrazia?’ sono firmati da docenti e ricercatori di Università e centri di ricerca di molte città d’Italia: Scuola Superiore Sant’Anna, Università di Pisa, Università di Firenze, Sapienza Università di Roma, Università di Milano, Università di Torino, Università Kore di Enna. Hanno contribuito al volume: Paolo Addis, Francesca Biondi Dal Monte, Edoardo Bressanelli, Paolo Carrozza, Vincenzo Casamassina, Ginevra Cerrina Feroni, Gian Luca Conti, Salvatore Curreri, Giacomo Delledonne, Carlo Fusaro, Luca Gori, Massimo Luciani, Andrea Marchetti, Giuseppe Martinico, Cristina Napoli, Fabio Pacini, Alessandro Palanza, Andrea Pertici, Anna Maria Poggi, Giulio Santini, Giovanni Tarli Barbieri, Lorenza Violini, Elena Vivaldi. Chi è il curatore. Emanuele Rossi è professore ordinario di Diritto costituzionale alla Scuola Superiore Sant’Anna, dove è stato Preside della Classe di Scienze Sociali, direttore dell’Istituto Dirpolis (Diritto, politica e sviluppo) e prorettore vicario. Dirige il Laboratorio Wiss (Welfare, Innovazione e Sviluppo) e, fra le altre, la rivista Forum di Quaderni Costituzionali. È autore di numerose pubblicazioni su temi di diritto costituzionale, come “Quale reddito di cittadinanza? Criticità e prospettive delle politiche di contrasto alla povertà” (Il Mulino 2019, curatela assieme a Elena Innocenti ed Elena Vivaldi), o “Una Costituzione migliore? Contenuti e limiti della riforma costituzionale” (University Press, 2016).