Bevande zuccherate: attenzione a colesterolo e trigliceridi


Chi assume quotidianamente bevande zuccherate è a maggior rischio di sviluppare livelli anormali di colesterolo e trigliceridi secondo un nuovo studio

Il consumo di bevande zuccherate aumenta il rischio di tumore: lo rivela uno studio francese recentemente pubblicato sul British Medical Journal

Persone adulte di mezza età e più anziane che hanno assunto quotidianamente bevande zuccherate sono a maggior rischio di sviluppare livelli anormali di colesterolo e trigliceridi rispetto a quelle che raramente hanno consumato tali bevande, secondo un nuovo studio epidemiologico pubblicato sul “Journal of American Heart Association”.

La ricerca, condotta da scienziati del ‘Jean Mayer USDA Human Nutrition Research Center on Aging’ (HNRCA) presso la Tufts University di Boston, ha evidenziato che gli adulti che avevano bevuto almeno una bevanda zuccherata ogni giorno durante il più recente periodo di follow-up (che è stato di circa quattro anni prima della valutazione dei livelli lipidici) avevano una probabilità superiore del 98% di sviluppare un basso livello sierico di colesterolo HDL e una probabilità superiore del 53% di presentare elevata trigliceridemia, rispetto al gruppo che consumava raramente bevande zuccherate.

I ricercatori, guidati da Nicola M. McKeown, epidemiologo nutrizionale presso l’HNRCA, hanno osservato risultati simili esaminando l’assunzione a lungo termine di bevande zuccherate durante un periodo di follow-up di circa 12 anni.

I risultati suggeriscono che un’elevata assunzione di bevande con zucchero aggiunto può influenzare il rischio di dislipidemia con l’avanzare dell’età, sostengono gli autori. Una strategia dietetica per aiutare a mantenere livelli più sani di colesterolo e trigliceridi nel sangue potrebbe pertanto essere quella di evitare bevande con zuccheri aggiunti.

I ricercatori hanno anche scoperto che tale associazione sfavorevole era riscontrabile anche in un gruppo di adulti la cui età media era di circa 40 anni. «In questi partecipanti più giovani abbiamo visto cambiamenti sfavorevoli, ma probabilmente erano troppo giovani durante il breve periodo di follow-up per sapere se alla fine avrebbero sviluppato dislipidemia» osservano gli autori.

In ogni caso, aggiungono, «i nostri risultati contribuiscono alla crescente evidenza che le bevande zuccherate dovrebbero essere evitate per aiutare a mantenere la salute a lungo termine».

Analizzati i dati di quasi 6mila persone
I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 5.900 persone, confrontando i cambiamenti nelle concentrazioni di colesterolo e trigliceridi nel sangue tra gli esami. I partecipanti sono stati classificati in base al tipo e alla frequenza delle bevande consumate.

I partecipanti allo studio sono stati esaminati a intervalli di quattro anni in media e seguiti per circa 12 anni nell’ambito del Framingham Heart Study, che ha monitorato più generazioni per identificare i fattori che contribuiscono allo sviluppo di malattie cardiovascolari.

Nella loro analisi statistica, i ricercatori si sono adeguati ad altri fattori noti per il loro influsso sulle concentrazioni di colesterolo e trigliceridi, come l’obesità, la qualità della dieta generale, l’attività fisica, l’assunzione di alcol e l’uso di farmaci per ridurre i livelli di colesterolo.

I ricercatori hanno studiato in particolare il succo di frutta al 100% e bevande dietetiche (sostituti comuni delle bevande dolcificate con zucchero) ma non hanno trovato associazioni coerenti con alterazioni avverse del colesterolo e aumento del rischio di dislipidemia. Tuttavia, McKeown e colleghi sollecitano la moderazione.

Possiamo dissetarci meglio con l’acqua, è un po’ il motto. «La ricerca sul consumo a lungo termine di bevande dietetiche sulla salute non ha portato a risultati conclusivi, quindi è prudente affermare che queste dovrebbero essere consumate solo occasionalmente» affermano. «Per quanto riguarda il succo di frutta al 100%, meglio limitarne l’assunzione e consumare frutta intera quando possibile, come raccomandato dalle linee guida dietetiche USA 2015-2020».

«I nostri risultati mostrano che ciò che mettiamo nel nostro bicchiere può contribuire a un maggiore rischio di malattie cardiovascolari attraverso il peggioramento dei livelli lipidici» ribadiscono gli autori.  «La gestione dei livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue è un obiettivo importante e una strategia promettente per prevenire infarto e ictus».

Alcuni limiti dello studio

Come atteso, e in linea con ricerche precedenti, i ricercatori sottolineano che il consumo di bevande zuccherate non risulta collegato al rischio di elevazione sierica di colesterolo LDL.

Ci sono poi alcune limitazioni allo studio, incluso l’uso di dati sugli alimenti auto-riportati tramite i questionari sulla frequenza di consumo degli alimenti. I risultati inoltre sono generalizzabili solo per adulti di mezza età o più anziani di origine europea. A causa del suo disegno osservazionale, infine, l ricerca non riflette una relazione causale tra consumo di bevande zuccherate e livelli anormali di colesterolo e trigliceridi.