Svolta poliglotta in Etiopia dove sono state adottate quattro nuove lingue ufficiali: l’idioma più diffuso è l’oromo, seguito dall’amarico con il 29%
Il governo dell’Etiopia è sempre più poliglotta. Il Consiglio dei ministri di Addis Abeba ha infatti deciso di adottare per la produzione dei suoi documenti a livello federale altre quattro lingue regionali oltre all’amarico, finora l’unica ufficiale del Paese. I nuovi idiomi accolti dal governo sono l’afaan oromo, parlato dagli oromo, la comunità più numerosa del Paese, il tigrino, l’afar e il somalo.
Abiy Ahmed, primo ministro e premio Nobel per la pace, ha detto che “l’amarico ha giocato un grande ruolo nel facilitare la comunicazione tra gli etiopi” ma che per costruire una società più integrata e coesa introdurre queste nuove lingue “è molto importante”.
Il capo del governo, come spiega l’agenzia di stampa Dire (www.dire.it), si è inoltre augurato che il provvedimento aiuti a “unire la nazione” e migliorare “i legami culturali tra gli etiopi”. Le reazioni della società civile hanno oscillato tra la soddisfazione e le perplessità. Sentito dal sito d’informazione Quartz, il presidente del Centre for Advancement of Rights and Democracy in Ethiopia (Card), l’ex prigioniero politico Befeqadu Hailu, ha definito la misura “lodevole”, aggiungendo però che arriva con “grande ritardo”. Anche il partito politico di opposizione Fronte di liberazione oromo (Olf) ha fatto sapere che ci sono “ancora dubbi” rispetto a come “verrà messa in pratica questa nuova politica”.
Stando al sito specialistico di divulgazione Ethnologue, in Etiopia si parlano oltre 90 lingue. I dati dell’ultimo censimento riportano che l’idioma più diffuso è l’oromo, parlato da circa il 35% della popolazione, seguito dall’amarico con il 29%. Tigrino e somalo si attestano invece intorno al 6%, mentre l’afar è utilizzato da circa l’1,6% della popolazione.