Coronavirus, Ascierto (Pascale): “Tocilizumab riduce le complicanze respiratorie in tutti i pazienti contagiati da Covid-19”. La sperimentazione ora punta ai pazienti che ne beneficiano di più
Il farmaco utilizzato per la cura dell’artrite reumatoide e altre malattie croniche autoimmuni, il tocilizumab, si sta dimostrando efficace nel trattamento della polmonite interstiziale causata dal Covid-19, anche su altri pazienti curati in Italia e non solo sui primi casi trattati a Napoli. Tra i pazienti che ne hanno beneficiato c’è anche l’assessore della Regione Lombardia Alessandro Mattinzoli, che finalmente, dopo una decina di giorni in ospedale sta molto meglio.
Insomma in tutta Italia da Milano a Fano, da Pesaro a Modena fino a Cosenza, i risultati vanno tutti nella stessa direzione: nella maggior parte dei casi si registra un rapido miglioramento tanto che l’azienda produttrice, la Roche, in pochissimo tempo ha già dispensato 600 trattamenti ai vari ospedali che lo chiedevano.
“L’idea è nata perché noi usiamo l’immunoterapia nei tumori e alcuni effetti collaterali li trattiamo con il tocilizumab. Il meccanismo che sta alla base del distress del Covid -19 è molto simile a quello dei trattamenti oncologici per questo motivo abbiamo incominciato ad usarlo sui pazienti Covid”. “Inoltre ci siamo confrontati con i medici cinesi che avevano già usato il farmaco in 21 pazienti e in 20 si era registrato un miglioramento importante”. Così racconta all’agenzia di stampa Dire (www.dire.it) Paolo Ascierto, presidente Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Tumori Pascale di Napoli, che insieme all’ospedale Cotugno, centro di riferimento regionale per l’emergenza coronavirus e specializzato in malattie infettive, ha utilizzato il farmaco tocilizumab nel trattamento dei primi pazienti in Italia con Covid-19.
“Il farmaco- precisa meglio Ascierto- agisce sulla complicanza di questo virus cioè sull’infiammazione importante che il Covid-19 crea. Insomma diminuisce l’iperattività del sistema immunitario che è quella che causa l’insufficienza respiratoria”.
Molti si chiederanno ma i pazienti, una volta guariti, riprendono da subito la funzionalità respiratoria?
”Quello che ci hanno detto i colleghi cinesi- risponde l’esperto- è che in due settimane dal trattamento i pazienti sono stati dimessi e sono tornati a casa. Chiaramente sussegue per loro un periodo di convalescenza nel proprio domicilio. Ma è davvero un grande risultato”. In questo momento tutti i pazienti che presentano un’insufficienza respiratoria, sia in reparto che intubati, vengono trattati con questo farmaco. La sperimentazione sarà importante al fine di individuare quei pazienti che dopo ne hanno beneficio maggiore.
“L’isolamento contenitivo è una misura importante, l’unica che in questo momento può in qualche modo ridurre il numero dei contagiati. E’ quello che hanno fatto in Cina e ha dato i suoi risultati. La Cina sta uscendo dalla crisi ne usciremo sicuramente anche noi ma a patto di fare fronte unico”.