Il Policlinico di Germaneto, culla di eccellenze, si prepara alla gestione dell’emergenza Coronavirus Covid-19
Il Policlinico Universitario Magna Graecia di Catanzaro si prepara a ospitare i pazienti contagiati dal Coronavirus Covid-19. Ma chi strapperanno al pericolo per primo: i terminali oncologici, chi è affetto da patologie in via di rigetto o chi ha accolto l’ospite assassino? Il paziente di serie A o di serie B ha bisogno di dignità, una lotta tra la vita e la morte, Coronavirus o no!
La sanità in Calabria negli ultimi anni ha fatto tanto parlare. Forse, la Regione che ha gestito la cosa pubblica in maniera incauta. E con l’epidemia più critica, dalla seconda guerra mondiale a oggi, le difficoltà, non solo logistiche organizzative, negli ospedali calabresi, rallentano il servizio pubblico in barba al diritto alla salute.
Specialmente nei nosocomi del capoluogo che si trovano ad affrontare un male oscuro, sprovvisti di materiali di primo soccorso per difendersi dal Covid-19. Ma le eccellenze ci sono, e, raramente si fanno sentire. Tuttavia di questi tempi, conoscerle, fa bene anche allo spirito. Il Policlinico dell’Università di Germaneto è il nuovo che avanza con professionisti di nuova generazione che ambiscono a confermarsi servizio sanitario pubblico di alto livello.
Un’operazione come tante, passate sottotono, che vede uno dei lavori scrupolosi e responsabili, eseguiti solo nei grandi centri del nord, “invece”, è stata realizzata al Policlinico di Germaneto. Un intervento di chirurgia oncologica ad alta complessità di duodenocefalopancreasecromia per tumore al pancreas eseguito da un’equipe, ha lasciato il segno. Il professor Michele Ammendola, il professor Giuseppe Currò, prof Riccardo Memeo, e paramedici hanno lavorato sul paziente, Codispoti Girolamo. Il sessantatreenne, seguito clinicamente dal professor Ammendola Michele dirigente della Chirurgia dell’Apparato Digerente, era affetto da un cancro del tratto biliare. Quando Girolamo ci racconta questa esperienza, le lacrime coprono la sua voce tremante, si definisce un eroe insieme ai suoi salvatori che l’hanno riportato sulla terra. “Oggi mi sento un altro. Ero andato così per caso, stremato dal dolore nella struttura a Germaneto, mi sono messo nelle mani giuste quelle del professor Ammendola che mi ha seguito passo passo! Il signore ha voluto così” dice ringraziando tutto lo staff medico e paramedico. Ma i ringraziamenti, vanno anche al Magnifico Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Giovam Battista De Sarro.
Mentre le eccellenze del Polo Universitario di Germaneto con il Policlinico recuperano, ma in sordina, la struttura è stata attrezzata di relative strumentazioni per affrontare i casi della pandemia. E si è dato l’ok al complesso ospedaliero per ospitare i pazienti affetti dal virus. Sono pronti a separare le zone destinate al Coronaviru-19. Due sale rianimazione, nel primo e il secondo piano all’ala A a Germaneto, trasformato l’Utic, che ospiterà quaranta posti per contagiati. Mentre nella stessa ala al settimo piano e il nono le stanze pronte per sessanta degenti che non hanno bisogno di rianimazione. Anche la radiologia è dedicata a Covid.
Il mondo sanità è rivolto verso la pandemia, difendersi da questa o morire. Ma sembra che stia prendendo troppo spazio verso le patologie non meno gravi del Covid. Si parla di percentuali alte, 80% di casi che potrebbero aggravarsi, sono complessi e, in alcuni casi oncologici hanno bisogno di supporto contro i vari stadi d’infettati che stanno ricevendo impegno immane! Insomma, se non si muore di corona virus, si potrebbe morire di troppo zelo?