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Malattia di Crohn: si può anticipare la diagnosi

Per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da malattia di Crohn e malattia fistolizzante nasce il Manifesto #Sharethesolution

Un panel di anticorpi sierici e proteine potrebbe aiutare nell’identificare i pazienti con malattia di Crohn prima dei 5 anni, anticipando così la diagnosi

Un panel di anticorpi sierici e proteine potrebbe aiutare nell’identificare i pazienti con malattia di Crohn prima dei 5 anni, anticipando così la diagnosi e il trattamento in fase precoce. E’ quanto mostra uno studio pubblicato su Gastroenterology.

Jean-Frederic Colombel, della Icahn School of Medicine sul Monte Sinai, e colleghi hanno evidenziato nel lavoro che le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) si comportano come altre malattie immuno-mediate, in quanto sono seguite da un periodo asintomatico, preclinico.

“Acquisire informazioni su questa fase potrebbe consentire la previsione della malattia”, hanno scritto nel lavoro. “Lo studio PREDICTS (Proteomic Evaluation and Discovery in an IBD Cohort of Tri-Service Subjects) è stato avviato con l’obiettivo di identificare i biomarcatori associati all’insorgenza delle IBD, utilizzando campioni di siero preclinico conservati nel “deposito” di sieri del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti [DoDSR]“.

I ricercatori hanno ottenuto campioni di siero dal DoDSR prima di una diagnosi di malattia di Crohn (CD, n=200), colite ulcerosa (n=199) e controlli sani (n=200) raccolti tra il 1998 e il 2013.

Hanno misurato gli anticorpi contro agenti microbici (anti-Saccharomyces cerevisiae IgA o IgG, anti porina C della membrana esterna Escherichia coli, anti-CBir1, anti-flagellina 2, anti-flagellina X e anticorpi citoplasmatici perinucleari anti-neutrofili) e più di 1.100 proteine per campione.

I ricercatori hanno analizzato i campioni per fornire una traiettoria variabile nel tempo per ciascun marker, che sono stati quindi utilizzati per prevedere lo stato della malattia.

Nella loro analisi, i ricercatori hanno identificato un panel di 51 biomarcatori proteici che erano predittivi di CD entro 5 anni con un’area sotto la curva caratteristica (AUROC) di 0,76 e una diagnosi entro 1 anno con un AUROC di 0,87.

“Sulla base delle proteine incluse nel panel, lo sviluppo di CD e’ associato ad alterazioni nella cascata del complemento, dell’attivita’ lisosomiale, della risposta immunitaria innata, del metabolismo del glicosoaminoglicano. Non sono stati identificati biomarkers per la colite ulcerosa” ha evidenziato il prof Alessandro Armuzzi, responsabile IBD Unit Columbus-Fondazione Gemelli di Roma, in un commento inviato a Pharmastar.

Colombel e colleghi hanno scritto che il loro lavoro rappresenta una base critica per la ricerca futura sulla fase asintomatica e preclinica del CD.

Hanno precisato che la previsione e la prevenzione dell’IBD potrebbero essere una possibilità in futuro ed è chiaro che servono ulteriori ricerche in questo campo. In futuro, l’identificazione precoce delle persone ad alto rischio per lo sviluppo della malattia potrebbe consentire un attento monitoraggio e lo sviluppo di interventi per ritardare, attenuare o addirittura arrestare l’inizio della malattia.

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