Stanotte torna l’ora legale: un’ora di sonno in meno per un po’ di luce in più. Lancette in avanti nella notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo
La notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo lancette in avanti per il ritorno dell’ora legale.
Un’ora di sonno in meno è il prezzo da pagare per avere un po’ di luce in più durante il giorno. Anche se chiusi in casa per la quarantena, ricorda l’agenzia di stampa Dire (www.dire.it).
Quali sono gli effetti dell’ora legale?
Diversi studi hanno dimostrato che nei giorni successivi al passaggio da ora solare a legale e viceversa, può avvenire l’effetto jet lag, ossia qualche disturbo dovuto all’alterazione sonno-veglia. Secondo gli esperti dell’Università La Sapienza di Roma, oltre 9 milioni di italiani a provare un aumento del senso di fatica e dell’irritabilità, la comparsa di emicrania e insonnia.
Un’ora in meno di riposo, innumerevoli disagi per la salute. Oltre il 15% della popolazione soffrirà quindi per alcuni giorni di notevoli disagi dal punto di vista del benessere fisico ed emotivo.
I sessanta minuti di sonno in meno saranno quindi estremamente deleteri per la salute degli italiani e gli effetti negativi colpiranno sia i ‘gufi’, le persone che amano andare a dormire in tarda serata, sia le ‘allodole’, i mattutini che amano svegliarsi presto.
Perché l’ora legale?
Dopo il Solstizio d’Inverno di dicembre si ha un cambio di rotta: le giornate iniziano ad allungarsi fino a raggiungere il culmine a giugno con il Solstizio d’Estate.
Portare avanti di un’ora le giornate in primavera, significa sfruttare al meglio la luce naturale, e diminuire ai limiti del possibile il consumo elettrico.
Quest’anno l’ora legale inizia domenica 29 marzo alle ore 2 del mattino e finirà nella notte fra sabato 24 ottobre e domenica 25 ottobre 2020 con il ritorno dell’ora solare.
Mandare avanti le lancette degli orologi per risparmiare energia elettrica è un’idea nata dalla guerra, che trova ancora più validità oggigiorno.
In Italia, ad esempio, Terna, la società che gestisce i flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, ha stimato che tra il 2004 ed il 2007 l’adozione dell’ora legale ha consentito un risparmio di oltre 2,5 miliardi di kilowattora, per un controvalore di 300 milioni di euro.
La storia dell’ora legale
L’ora legale “nacque” a Londra nel 1916, quando la Camera dei Comuni approvò il cosiddetto British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Anche l’Italia aderì all’iniziativa, così come altri Paesi, perché in tempo di guerra il risparmio energetico era fondamentale.
Nel corso degli anni fu sospesa, abolita e ripristinata diverse volte.
Dal 1996, furono stabiliti in Italia i tempi dell’ora legale, ufficializzati da una legge nel 2010: inizio alle ore 2:00 del mattino dell’ultima domenica di marzo per terminare alle 3:00 del mattino dell’ultima domenica di ottobre.
L’Unione europea, nei mesi scorsi, ha discusso ampiamente per la sua abolizione.