La crisi economica generata dall’emergenza Coronavirus comporterà per l’industria della moda italiana conseguenze inattese ed inevitabili
Dopo la pubblicazione del decreto “Cura Italia”, Cnmi-Camera nazionale della moda italiana ha condiviso con la Presidenza del Consiglio e i Ministri competenti un documento in 15 punti con proposte di interventi a supporto del comparto.
Il settore moda rappresenta la seconda industria del Paese, l’Italia è il primo produttore di moda del lusso al mondo e il primo produttore di moda in Europa.
La crisi economica generata dall’emergenza che il nostro Paese sta affrontando, comporterà per l’industria della moda italiana una serie di conseguenze inattese ed inevitabili nel breve periodo che impatteranno sull’equilibrio finanziario, la continuità produttiva ed occupazionale anche di medie e piccole imprese e realtà di eccellenza artigianale, almeno per tutto l’arco del 2020.
Tra le misure più urgenti richieste, spiega Garantitaly, sono da segnalare in particolare: l’istituzione di un fondo di garanzia che aiuti le banche a dilazionare le scadenze dei mutui, congelare gli interessi e a concedere o aumentare le linee di credito necessarie a superare l’impasse delle probabili crisi finanziarie. Si chiede inoltre il taglio degli oneri fiscali e sociali delle imprese coinvolte nella crisi per contenere il costo del lavoro.
“La nostra è un’industria strategica. A essere a rischio è una filiera produttiva che solo l’Italia vanta nel mondo. Per tale ragione si ritiene che il settore debba essere incluso tra quelli maggiormente colpiti dalle conseguenze del diffondersi del virus Covid-19, al pari di turismo e trasporti. Grazie alla grande disponibilità dei brand associati, Cnmi sta lavorando con Ice, il Ministero degli affari esteri e le altre associazioni di settore a una serie di iniziative promozionali e di comunicazione per il settore moda che saranno implementate nella seconda metà dell’anno. La Camera della moda e i suoi associati mantengono il contatto diretto con le istituzioni e ribadiscono la disponibilità al governo per dare il loro contributo, reale ed effettivo, in questo momento che ci richiama alla collaborazione e all’unità” afferma Carlo Capasa, presidente Cnmi.