La biofortificazione per una maggiore qualità degli ortaggi: il processo consente di migliorare la qualità nutrizionale di una pianta o di una porzione di essa
L’Istituto di scienze delle produzioni alimentari (Ispa) del Cnr ha tra le linee di attività una serie di ricerche sulla biofortificazione, cioè il processo che consente di migliorare la qualità nutrizionale di una pianta o di una porzione di essa. All’argomento il portale Food Hub dedica uno spazio di approfondimento.
La produzione di vegetali biofortificati può essere ottenuta mediante differenti approcci: tecniche di ingegneria genetica, sistemi convenzionali di miglioramento genetico delle piante, approcci di tipo agronomico.
Tra gli approcci agronomici, notevole interesse suscitano i sistemi di coltivazione senza suolo in quanto permettono di gestire in maniera molto precisa e appropriata la nutrizione della pianta, modulando l’accumulo e/o la riduzione di elementi minerali utili o meno per la salute umana.
Aumentare la quantità di micronutrienti biodisponibili in alimenti vegetali per il consumo umano è una sfida particolarmente importante sia per i Paesi in via di sviluppo che per quelli industrializzati; tale processo potrebbe anche rappresentare un valore aggiunto per le produzioni ottenute in società economicamente più evolute, in quanto possono favorire una maggiore competitività dei prodotti.
Vedi anche:
- Azienda sperimentale ‘La Noria’
- Istituto di scienze delle produzioni alimentari
- Hydroponic production of reduced-potassium swiss chard and spinach: a feasible agronomic approach to tailoring vegetables for chronic kidney disease patients
- Iodine biofortification of four brassica genotypes is effective already at low rates of potassium iodate
- Articolo completo sulla biofortificazione