Coronavirus, il Codacons chiede di rimborsare ai consumatori gli abbonamenti per palestre, piscine, corsi di ballo, scuole calcio e altre attività
Gli abbonamenti per palestre, piscine, corsi di ballo, scuole calcio e altre attività devono essere rimborsati ai consumatori, in proporzione alla parte di servizio non usufruita a causa dell’emergenza coronavirus. Lo ricorda il Codacons, che sta ricevendo le richieste di aiuto di moltissimi consumatori in tutta Italia.
“Ogni giorno riceviamo centinaia di messaggi da parte di utenti che avevano attivato abbonamenti mensili, trimestrali o annuali presso strutture come palestre e piscine, o per usufruire di scuole calcio, corsi di ballo, di cucina, e altre attività artistiche, sportive o culturali, e che chiedono come riavere indietro i soldi spesi – spiega il presidente Carlo Rienzi –. E’ evidente che la sopravvenuta impossibilità di godere dei servizi acquistati realizza il diritto del consumatori di ottenere la restituzione di quanto pagato. Ciò in virtù dell’art.1463 del codice civile secondo cui “Nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione e deve restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito”.
Per tale motivo il Codacons ha pubblicato sul proprio sito internet il modulo attraverso il quale i consumatori possono richiedere ai gestori la restituzione parziale degli abbonamenti a palestre, piscine e altre attività pagati, rimborso che deve essere proporzionale al periodo di chiusura delle strutture e quindi alla mancata prestazione dei servizi venduti.
Nel caso in cui la struttura offra un prolungamento gratuito dell’abbonamento come forma di rimborso, l’opzione non è vincolante e la scelta se accettarla o meno spetta al consumatore.