Come si formano i temporali vulcanici: Stefano Corradini, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia spiega questo fenomeno
Appaiono improvvisamente durante un’eruzione vulcanica regalando uno spettacolo tanto spaventoso quanto affascinante: sono i fulmini vulcanici. Negli ultimi mesi, grazie a internet, abbiamo osservato eruzioni illuminate da lampi dall’Indonesia e dalle Filippine ma il fenomeno avviene anche qui da noi! Per saperne qualcosa di più l’INGV ha intervistato Stefano Corradini, ricercatore dell’Istituto.
Cosa sono i temporali vulcanici?
I temporali vulcanici non sono altro che tempeste alimentate dal calore generato dall’attività vulcanica. Spesso è possibile osservare, in questo genere di tempeste, la formazione di fulmini.
Quali sono le principali differenze tra questo tipo di temporali e quelli meteorologici?
Le differenze riguardano i meccanismi che provocano questa tempesta. Dietro ai temporali “meteo”, c’è una grande instabilità che dipende dal contrasto tra masse d’aria di temperature differenti. Questo porta alla formazione di moti convettivi e alla generazione di fulmini. Nel caso dei temporali vulcanici, invece, questa instabilità è creata dall’attività vulcanica stessa.
Si tratta di un fenomeno particolarmente raro?
Fenomeni di questo tipo si sono verificati nel tempo su diversi vulcani, si pensi alla recente eruzione del vulcano Taal, nelle Filippine, dove le foto dei fulmini durante l’eruzione hanno fatto il giro del mondo, oppure quella del vulcano indonesiano Anak Krakatau, nel 2018. In quest’ultimo caso l’eruzione ha provocato una tempesta che è durata ben sei giorni: un fenomeno veramente molto raro, non solo per i temporali vulcanici.
Proprio questa eruzione del vulcano Anak Krakatau, in Indonesia, è stata caratterizzata da fenomeni straordinari. Cosa è accaduto?
In quel caso la tempesta generata dall’eruzione vulcanica ha portato la colonna eruttiva ad una altezza di circa 18 km, c’è stata una imponente formazione di ghiaccio stimata in circa dieci milioni di tonnellate, e la generazione di un numero enorme di fulmini, circa 72 al minuto. La formazione di ghiaccio ha amplificato il fenomeno della formazione di fulmini, caratteristico di tutte le nubi temporalesche.
Di che tipo sono questi fulmini?
Questi fulmini si formano anche in caso di mancanza di ghiaccio e in presenza della sola cenere vulcanica. Possono esserci sia fulmini nube – nube, detti intra cloud che fulmini nube – suolo, noti come cloud to ground. Come è possibile intuire questa seconda categoria è quella più rischiosa in quanto i fulmini arrivano al terreno e possono colpire l’uomo.
Possiamo osservare i fulmini vulcanici anche in Italia?
Certo! È accaduto anche nel 2015 sull’Etna, in quel caso ci fu la contemporanea presenza sia di cenere che di ghiaccio all’interno della nube vulcanica ed è stato uno spettacolo particolarmente affascinante.