FestivalFilosofia lavora all’edizione 2020


Coronavirus, FestivalFilosofia ci crede nonostante l’emergenza e si prepara all’edizione 2020: “Pronti per il ventennale”

FestivalFilosofia lavora all'edizione 2020

Stiamo lavorando alla programmazione, come se il FestivalFilosofia si facesse. Perché immaginiamo e speriamo che il nostro ventennale si potrà fare. Un festival eventualmente solo ‘online’? Non escludiamo nulla e saremo pronti a realizzarlo nei modi in cui sarà possibile. Ma stiamo parlando di un’emergenza con misure governative al momento programmate di 15 giorni in 15 giorni, mentre il nostro festival ci sarà tra quasi sei mesi. Confidiamo possa essere quindi una buona prima occasione di ripartenza, di rinascita collettiva”. Così all’agenzia di stampa Dire (www.dire.it) Daniele Francesconi, direttore scientifico del Festivalfilosofia, anticipa a proposito della prossima edizione della manifestazione che da tanti anni riempie a metà settembre le piazze modenesi, del capoluogo così come di Carpi e Sassuolo, intrattenendole con il meglio del pensiero filosofico internazionale e non solo.

Certo, anche per il Consorzio del festival e per tutti gli addetti ai lavori queste sono settimane difficili: “Il settore culturale è uno di quelli messi e più a dura prova, ma noi stiamo procedendo. Lavorando da casa, ovviamente. Per costruire un’edizione significativa come quella che ci aspetta”, confida Francesconi parlando con la Dire.

Con le oltre 185.000 della scorsa edizione, le presenze stimate in tutti questi anni al festival sono pari a diversi milioni e proprio quest’anno, arricchito dall’edizione numero 20 dedicata al tema ‘Macchine‘, era quello più atteso, anche per stilare un primo bilancio storico della manifestazione.

“ModenaCarpiSassuolo18.19.20settembre2020”, recita l’invito pubblicato online da un po’: sarà davvero così dopo il coronavirus? “Ovviamente- spiega Francesconi- seguiamo l’evoluzione della crisi e seguiamo i decreti. Di previsioni puntuali non ne fanno neanche gli esperti. Siamo avvantaggiati dal fatto che il festival è a settembre, e magari già all’inizio dell’estate ci saranno scenari più attendibili sulle misure da assumere e soprattutto sulla situazione generale. Stiamo lavorando per costruire il programma esattamente come abbiamo sempre fatto, per avere il programma pronto e presentarci alla consueta conferenza stampa pre-festival in luglio. Nel caso si dovesse prediligere l’online non ci mancherebbero eventuali modalità alternative, anche se questo è un festival che evidentemente si basa sulla presenza delle persone all’aperto, nei luoghi pubblici”.

In caso di festival ‘ordinario’, comunque, “abbiamo vare idee su come poter tenere un festival ‘in sicurezza’, visto che se come confidiamo si ripartirà- ragiona Francesconi- serviranno diversi accorgimenti dopo tutta questa fase di emergenza, dai cartelli alle eventuali altre misure. Vedremo, nel caso siamo pronti a fare tutto quello che è necessario“.

Quel che sembra già sicuro è che il tema dell’edizione ventennale, dopo “Persona” l’anno scorso, pare appropriato ai tempi che corrono. “Ogni anno- continua Francesconi- pensiamo ad un’edizione che abbracci riflessioni ampie e di lungo periodo, ma a partire sempre da input legati al presente e a volte anzi proprio alla cronaca. Quest’anno il nostro tema è ‘Macchine’: ci sarà molto da discutere di uso delle tecnologie, di rapporto tra democrazie e tecnologia, di impieghi dell’intelligenza artificiale e big data. Sono temi che abbiamo già immaginato, e che ora acquisiranno anche un significato più specifico. Non faremo un’edizione sul coronavirus, ma purtroppo- osserva amaro il direttore scientifico- possiamo dire di aver anticipato l’argomento, di fronte al fenomeno della tecnologia impiegata proprio nell’emergenza sanitaria, scandita dal ritmo dei collegamenti da remoto e del lavoro a distanza, dei concetti di uso, diffusione e ed educazione alla tecnologia, così come di etica della tecnologia, di collaborazione appunto tra macchina e umano”.

Ma Francesconi, un po’ come tutti, vuole anche cambiare pagina: “Ritengo ci troviamo in una fase assolutamente eccezionale, dalla quale dobbiamo imparare delle lezioni. Del resto, gli scienziati ci dicono con chiarezza che questi virus zoonotici rischiano di comparire sempre più di frequente , quindi dovremo attrezzarci tutti. Ma anche avere nervi saldi e capacità di proiezione nel futuro perché comunque torneremo ad una vita ordinaria, una volta usciti da questa ‘bolla’. Ecco, vogliamo che il festival rappresenti la prima tappa fuori dalla bolla, dove la mente torna lucida“.

Nel frattempo, la ‘macchina’ del festival ha dovuto fare i conti nell’ultimo anno con diversi addii. Prima sono scomparsi maestri come Tullio Gregory e Remo Bodei, che avevano fatto parte del Festivalfilosofia fin dalla prima edizione, mentre a gennaio se n’è andato Emanuele Severino, protagonista dell’eredità classica della filosofia e sua volta amico del festival. Nel comitato scientifico, intanto, sono arrivati Massimo Cacciari e Barbara Carnevali, che vi siederanno assieme a Marc Augé e Michelina Borsari. “Il comitato scientifico rinnovato- prosegue Francesconi- si è insediato a edizione già impostata, a fine febbraio, visto che il nostro lavoro ogni anno parte molto prima. Ci sarà comunque modo di ragionare su alcuni ultimi aspetti, qualche pennellata del nuovo comitato non mancherà. E abbiamo rinnovato ancora il panel dei relatori, proponendo a ogni edizione un numero significativo di debuttanti. Insisteremo su questa strada”.

Nel frattempo, una sorpresa più che gradita è arrivata proprio dall’online che ha innescato numeri significativi nel sito ufficiale, dove da dicembre fra l’altro sono approdate le lezioni magistrali degli ultimi 10 anni, oltre 600. Le statistiche del periodo 9-29 marzo, quello del lockdown, parlano di 59.445 accessi totali, 14.170 ore di visualizzazioni e 4.822 accessi alla playlist ‘Lezioni per tempi di crisi’. Completa Francesconi: “Abbiamo lanciato da due settimane questo nostro contributo speciale. Sul pian scientifico, si susseguono lezioni su argomenti come precauzione, rischio, fake news ma anche cura, collaborazione, oppure temi antropologi come resistenza alle prove interiori, deprivazione relazionale. È tutto online ma appunto- confida con un sorriso il direttore del Festivalfilosofia- ne parleremo anche al ventennale”