Fhate Off: da toppe irriverenti a mascherine


Fhate Off: da toppe irriverenti a mascherine certificate. “Aiutaci che Dio non ci aiuta” è il crowdfunding (ancora aperto) per l’acquisto dei materiali

Fhate Off: da toppe irriverenti a mascherine certificate. "Aiutaci che Dio non ci aiuta" è il crowdfunding (ancora aperto) per l'acquisto dei materiali

Ricamatrici professioniste e giovani attiviste, Fara e Federica sono famose nell’hinterland romano e oltre per toppe personalizzate, ironiche e irriverenti. Fhate Off, il loro brand, vive nel laboratorio – aperto al pubblico – di Centocelle, dove disegnano, tagliano e cuciono, sfogando stress e frustrazione su pezzi di stoffa ma anche portando avanti battaglie collettive.

Ad esempio a novembre ha fatto scuola la loro risposta alla tampon tax in Italia: un asciugamano rosso con ricamo in oro “For your luxury days”. Sì perché l’emendamento per abbassare l’Iva sugli assorbenti (nel 2019 ancora al 22%) è stato bocciato. Così, in perfetto stile “Protect your sisters” (cit), Fhate Off ha lanciato l’iniziativa: «Per ogni asciugamano venduto acquisteremo un pacco di assorbenti, che verranno poi distribuiti tramite un’associazione a tutte quelle donne meno fortunate che ogni mese devono subire questo supplizio di dover scegliere tra un pezzo di pane e un pacco di assorbenti, come se fosse un vezzo e non una necessità».

“ANDRA’ MEGLIO … e invece” è un cult del loro inventario ma, nonostante l’ironia, Fhate Off ci prova. Il laboratorio infatti è stato riconvertito per la produzione di mascherine ad uso esclusivo della collettività.

Con un crowdfunding dal titolo Aiutaci che Dio non ci aiuta è iniziata la raccolta per l’acquisto dei materiali perché, “visto il periodo”, Fara e Federica non sono in grado di coprire tutte le spese. Grazie alle donazioni oggi sono al lavoro e lanciano l’appello a laboratori e sartorie: «Riconvertite le attività e aiutateci a produrre più mascherine possibili». Il rispetto delle norme igienico sanitarie è fondamentale e per questo può rispondere alla chiamata solo chi ha una sede fisica con la possibilità di essere soggetto a controlli.

Niente ricami né personalizzazione insomma, ma come racconta la Dire Giovani (www.diregiovani.it) tanto lavoro per far sì che questo momento passi al più presto.

Fhate Off è chiuso al pubblico da più un mese, lo shop online resta aperto ma le spedizioni riprenderanno a fine emergenza, perché,  raccontano: «la salute di corrieri e postini è decisamente più importante di prodotti che non sono beni di prima necessità».