Site icon Corriere Nazionale

Ivermectina possibile arma contro il Coronavirus

GVHD cronica dopo trapianto allogenico di staminali: belimumab potenziale profilassi della malattia del trapianto contro l'ospite

In una corsa contro il tempo senza precedenti, scienziati di tutto il mondo stanno investigando possibili terapie contro Covid-19. In questo contesto, l’Istituto di biofisica (Ibf) del Cnr di Milano ha attivato una collaborazione con il Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologia (Icgeb di Trieste) per testare direttamente sul Covid-19 le molecole caratterizzate dai ricercatori Ibf nei laboratori del Cnr di Milano.

Già dal 2005, infatti, i ricercatori Ibf-Cnr Eloise Mastrangelo e Mario Milani, che guidano il gruppo di biologia strutturale, si sono dedicati alla caratterizzazione e inibizione del meccanismo replicativo dei virus a Rna attraverso studi strutturali e funzionali delle proteine coinvolte nella replicazione virale. Tali ricerche sono state arricchite da collaborazioni con rinomati laboratori virologici europei. La loro più che decennale attività ha prodotto diverse decine di pubblicazioni su riviste scientifiche rilevanti nel campo virologico, nonché premi e convocazioni a congressi nazionali e internazionali.

Fra i risultati del gruppo di ricerca, particolarmente interessante è stata la scoperta della nuova attività antivirale dell’ivermectina, antiparassitario già utilizzato nella cura di alcune gravi malattie tropicali. La scoperta è avvenuta nel 2009 grazie ad un lungo e approfondito studio computazionale e sperimentale su alcune proteine virali, e ha portato al deposito di un brevetto che purtroppo, per mancanza di fondi, non è stato portato avanti. Oggi, la necessità di affrontare l’emergenza sanitaria ha portato a un nuovo interesse per le proprietà antivirali dell’ivermectina, caratterizzandone l’attività inibitoria sulla replicazione di altri virus, come il recente virus Zika, l’influenza e l’HIV. Pochi giorni fa un gruppo di ricercatori australiani ha pubblicato, sulla rivista Antiviral Research, la capacità dell’ivermectina di eliminare il Covid-19 entro 48 ore dall’infezione su cellule umane. Il farmaco, riscoperto nel 2009, potrebbe dunque rappresentare una nuova arma contro il Coronavirus.

Vedi anche:

Exit mobile version