Coronavirus: scendono ancora i ricoveri in terapia intensiva, oggi altre 433 vittime secondo i dati della Protezione Civile. Ricciardi: “Fase 2? Non affrettare i tempi”
Calano ancora i pazienti in terapia intensiva negli ospedali italiani e diminuiscono anche, pur rimanendo ancora troppe, le vittime del Coronavirus. Ad oggi, 19 aprile, secondo i dati della Protezione Civile il totale delle persone che hanno contratto il virus è 178.972, con un incremento rispetto a ieri di 3.047 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 108.257, con un incremento di 486 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi 2.635 sono in cura in terapia intensiva, con una decrescita di 98 pazienti rispetto a ieri.
25.033 persone sono ricoverate con sintomi, con un incremento di 26 pazienti rispetto a ieri. 80.589 persone, pari al 74% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri i deceduti sono 433 e portano il totale a 23.660. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 47.055, con un incremento di 2.128 persone rispetto a ieri.
I CASI REGIONE PER REGIONE
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 34.497 in Lombardia, 13.552 in Emilia-Romagna, 14.470 in Piemonte, 10.210 in Veneto, 6.496 in Toscana, 3.490 in Liguria, 3.182 nelle Marche, 4.321 nel Lazio, 3.022 in Campania, 1.971 nella Provincia autonoma di Trento, 2.786 in Puglia, 1.337 in Friuli Venezia Giulia, 2.202 in Sicilia, 1.987 in Abruzzo, 1.566 nella Provincia autonoma di Bolzano, 436 in Umbria, 864 in Sardegna, 844 in Calabria, 562 in Valle d’Aosta, 247 in Basilicata e 215 in Molise.
RICCIARDI E LA FASE 2
“Fase 2 al via il 4 maggio? In alcune regioni la fase 1 deve ancora finire, quindi e’ importante non affrettare la fase 2. Si potra’ ripartire in alcune regioni quando i casi si conteranno sulle dite di una mano”. Lo dice Walter Ricciardi, rappresentante italiano all’OMS e consulente del governo sull’emergenza Coronavirus, in collegamento con SkyTg24. “Solo sulla base dei numeri si potra’ dare via libera o meno, ma c’e’ il rischio di una seconda ondata che potrebbe essere peggiore della prima, non possiamo permetterci di risigillare tutti a casa – dice Ricciardi -. Non vogliamo che la situazione si ripeta”.
“Governo e Cts stanno facendo partire un’indagine sieroepidemiologica per capire come il virus ha circolato nel Paese e quante sono state le persone contagiate”. “I test sierologici sono una strada ma ancora non danno affidabilita’ per dare una patente di immunita’, che non sappiamo se possiamo dare perche’ il virus e’ nuovo e non sappiamo se produce anticorpi. L’Hiv per esempio non li da’”.
“Le Rsa sono un punto dolorosissimo. Emerge un quadro di strutture assistenziali con personale scarso e sottoquotato, non adeguatamente preparato a fronteggiare un rischio biologico. C’e’ stata una tempesta perfetta”.