I dati clinici di erenumab che rafforzano il ruolo del farmaco come trattamento preventivo dell’emicrania e confermano i benefici di sicurezza ed efficacia
Pubblicati sulla rivista Neurology i dati clinici di erenumab che rafforzano il ruolo del farmaco come trattamento preventivo dell’emicrania e confermano i benefici di sicurezza ed efficacia a lungo termine nella pratica clinica nei pazienti con emicrania episodica e cronica.
Erenumab è il primo e unico trattamento preventivo approvato dalla Fda che mira specificamente al recettore del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP, Calcitonin Gene-Related Peptide). Va auto-somministrato una volta al mese, tramite l’autoiniettore SureClick, non richiede alcuna dose di carico ed è facile da usare.
Novartis e Amgen stanno co-commercializzando erenumab negli Stati Uniti. Amgen possiede i diritti commerciali esclusivi per il farmaco in Giappone, mentre Novartis detiene i diritti commerciali esclusivi nel resto del mondo.
I dati nella pratica clinica
I risultati esplorativi intermedi dello studio real-world TELESCOPE, condotto in Germania su 109 soggetti, hanno dimostrato che l’80% dei pazienti che assumevano erenumab ha segnalato una riduzione dell’intensità dell’emicrania, mentre il 92% ha sofferto di un numero inferiore di attacchi, con una riduzione media di 8 giorni mensili di emicrania (MMD, monthly migraine days).
Inoltre, i risultati intermedi dello studio real-world PERISCOPE – condotto sempre in Germania su 19.740 pazienti emicranici, inclusi 91 pazienti che assumevano erenumab, con una durata media complessiva della malattia di 18 anni – hanno dimostrato che l’85% dei pazienti che assumevano erenumab era in grado di svolgere meglio le proprie attività quotidiane. È importante sottolineare che, dall’inizio del trattamento, l’83% ha perso meno giorni a causa dell’emicrania.
I dati a lungo termine nell’emicrania episodica e cronica
I risultati di un’analisi intermedia a 4,5 anni della fase di trattamento open-label dello studio clinico di fase II condotto su pazienti con emicrania episodica hanno dimostrato che il trattamento a lungo termine con erenumab ha comportato riduzioni sostenute degli MMD. I pazienti con emicrania episodica che sono passati da 70 mg a 140 mg e sono rimasti su 140 mg a ≥4 anni hanno avuto in media 5,8 MMD in meno rispetto al basale dello studio (8,7 MMD).
In una sottoanalisi separata di pazienti con emicrania cronica e con uso eccessivo di farmaci per il trattamento acuto (AMO, acute medication overuse) (NCT02066415), il trattamento a lungo termine con 70 mg e 140 mg di erenumab ha ridotto gli MMD rispettivamente di 8,9 giorni e di 10 giorni, e di 8,2 e 10,8 giorni nei pazienti non AMO.
Questi risultati supportano ulteriormente l’uso di erenumab per la prevenzione dell’emicrania in tutto lo spettro della malattia. Si prevede che i risultati finali saranno presentati in occasione di un meeting medico entro la fine dell’anno.
I dati sui giorni di emicrania e sull’uso di farmaci per il trattamento acuto
I risultati di un’analisi post hoc di 428 pazienti con emicrania episodica (STRIVE, NCT02456740) e di 457 pazienti con emicrania cronica (NCT02066415) che assumevano farmaci specifici per l’emicrania acuta (AMSM, acute migraine specific medications) hanno dimostrato che il trattamento preventivo con erenumab più AMSM, se necessario, riduce in modo significativo gli MMD, l’uso di AMSM e la disabilità, rispetto ai soli AMSM.
Ulteriori ricerche che utilizzano dati real-world provenienti da database di farmacie e di assicurazioni mediche hanno confermato i potenziali benefici di erenumab rispetto agli AMSM. In questo studio retrospettivo di coorte che ha utilizzato i dati di 43 pazienti su 185, oltre un terzo di coloro che hanno iniziato erenumab ha interrotto gli AMSM, e oltre l’80% ha ridotto la quantità (unitaria) di AMSM utilizzati.