La Cina si appresta a vietare il consumo di carne di cane e gatto: i due animali saranno esclusi dalla lista delle specie considerate “bestiame”
Forse è un effetto del coronavirus, forse no. Fatto sta che la controversa pratica di mangiare carne di cane e gatto potrebbe essere messa al bando in Cina. Il ministero dell’Agricoltura di Pechino ha presentato una proposta di legge con le nuove normative riguardo al consumo di animali.
La lista si riferisce alle specie considerate “bestiame”, ossia allevate per il consumo, sia della loro carne che dei loro derivati, come suini, bovini, ovini, oltre a selvaggina e pollame. A questi si aggiunge anche il “bestiame speciale”, che comprende, tra gli altri, cervi, renne, alpaca, fagiani.
Da questo elenco di animali considerati “bestiame”, spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), sono stati esclusi cani e gatti.
Il ministero ha aggiunto che “con il progresso della civiltà umana e dell’attenzione che il pubblico presta alla protezione della natura, nel mondo i cani non sono considerati bestiame ma animali da compagnia, e come tali dovranno essere considerati anche in Cina”.
Purtroppo, però, la legge così come presentata non è formalmente un divieto di consumare carne di cane o gatto. Tuttavia, escluderli dall’elenco degli animali da allevamento significa scoraggiare una pratica feroce.
Il festival della carne di cane
Ogni anno, in concomitanza del Solstizio d’estate, si tiene a Yulin il Festival della carne di cane. A rendere sconcertante la “sagra”, oltre alla pietanza principale, è il modo in cui gli animali vengono brutalmente assassinati con la convinzione che mangiare la loro carne aiuterà le persone ad allontanare la calura estiva. I cani vengono picchiati a morte, scuoiati e bolliti vivi. Le loro morti sono volutamente terrificanti, perché si ritiene che la scarica di adrenalina prodotta dal terrore renda la carne gustosa, tenera e dolce.
Un massacro disumano.
Nel 2017 il Taiwan è diventato il primo Paese in Asia ad imporre una legge che vieta di mangiare carne di cane e gatto. Il divieto fa parte di un emendamento che impedisce anche la vendita, l’acquisto e la detenzione di carcasse di cani o gatti.