Tornare a vincere con Ben Affleck disponibile in noleggio e in vendita in digitale: la recensione del film che racconta il riscatto di un ex campione di basket
Solo applausi per Ben Affleck. L’attore in ‘Tornare a vincere’ ci regala una delle sue migliori (se non la migliore) interpretazioni con Jack Cunningham, ex stella del basket sprofondata nel buio più profondo a causa di un maledetto scherzo del destino. Questo non è il solito film sullo sport o sul riscatto. Il regista Gavin ‘O Connor porta sullo schermo un ritratto cupo, sincero e di forte impatto emotivo sull’accettazione del dolore, sulle fragilità dell’essere umano e sulla rinascita, non sempre facile.
Jack aveva una vita piena di promesse. Al liceo era un fenomeno della pallacanestro con in mano una borsa di studio universitaria. Ma il rapporto conflittuale con il padre lo ha spinto a buttare il suo futuro: “per far male a mio padre – dice il protagonista – non ho giocato più a basket”. Gli anni passano e a rincarare la dose ci ha pensato il destino, spesso beffardo, e Jack ha dovuto affrontare un’altra dolorosissima prova. Da quel giorno è arrivato il buio. Il film, però, si apre con questo passato sulle spalle (e pesa molto). Sul cammino di Cunningham non si intravede ancora la luce e il suo sguardo è perso nel vuoto alla ricerca di un’ancora, a cui forse non vuole aggrapparsi o forse non è ancora pronto. La sua routine è tanto semplice quanto triste: di giorno lavora in un cantiere, la sera si affoga in litri e litri di birra, per sentire meno dolore e per non dover fare i conti con i demoni del passato, ma quelli non vanno via se non si affrontano. Il rituale della birra è uno dei tanti aspetti che colpisce della vita di Jack: prende una lattina dal frigo, la mette in freezer e apre quella che già aveva messo a rinfrescare in congelatore. Appena finisce la birra, riapre il frigo e ricomincia il circolo. E’ così assuefatto dalla sua depressione da non accorgersi nemmeno di bere sotto la doccia. Ma un giorno la ‘seconda occasione’ bussa alla porta di Jack. Gli viene offerta la possibilità di allenare la squadra di pallacanestro del suo vecchio liceo. E’ molto combattuto sull’accettare o meno la proposta, ma alla fine dice di sì. Quando i ragazzi iniziano a comportarsi da squadra e conseguentemente a vincere, Jack crede di aver finalmente trovato una ragione per cui combattere i demoni che lo hanno portato vicino alla rovina. Ma basterà questo a riempire i suoi vuoti, a curare le profonde ferite del suo passato e a condurlo sulla strada della redenzione?
Tornare a vincere, spiega nella recensione la Dire Giovani (www.diregiovani.it), è molto di più del titolo del film o della rinascita del protagonista. Questo progetto rappresenta la riabilitazione di Ben Affleck, come attore e soprattutto come persona con le sue fragilità. A seguito della separazione con l’attrice Jennifer Garner, Affleck si è lasciato affogare nell’alcol, proprio come Jack. Loro due sono le due facce della stessa medaglia e, molto probabilmente, è stato questo forte legame con la storia di Jack a permetterci di godere questa sincera, naturale ed emozionante performance del premiato con l’Oscar.
Una bellissima rinascita dopo aver rinunciato a The Batman, sia in veste di attore che di regista. La troppa pressione non avrebbe giovato alla sua salute e, quindi, ha deciso di attaccare il costume di Bruce Wayne al chiodo e di pensare a Ben. Il progetto è poi andato nelle mani del regista Matt Reeves e all’attore Robert Pattinson.
‘O Connor è riuscito ad orchestrare con la giusta dose di sensibilità e intimità questo film, così da permettere a Ben e a Jack di unire il loro dolore e tornare a vincere.
I PRIMI 10 MINUTI DEL FILM