In Veneto il governatore Zaia anticipa la fase due che scatterà dal 4 maggio: via libera a passeggiate e raggiungimento delle seconde case
Dalle 18 di oggi i cittadini veneti potranno passeggiare in tutto il territorio del Comune di residenza, e raggiungere seconde case o imbarcazioni in tutto il territorio regionale per effettuare manutenzioni. Il governatore Luca Zaia ha infatti approvato una nuova ordinanza, che entrerà in vigore oggi alle 18 per quanto riguarda le disposizioni relative ai cittadini e domani alle 6 di mattina per le disposizioni che riguardano le imprese, così che Prefetture, enti locali e Forze dell’ordine abbiano il tempo di coordinarsi.
L’ordinanza, spiega l’agenzia Dire (www.dire.it) “vuol dire che si esce di casa senza limitazioni, si può passeggiare, fare jogging, andare in bici in tutto il territorio comunale, ovviamente indossando mascherina e guanti e rispettando distanza di un metro“, afferma Zaia.
“Alla salute fisica si aggiunge il problema della salute psichica“, sottolinea Zaia, “non cerchiamo prove muscolari ma vogliamo dare un aiuto ai cittadini”. Queste misure “le avrei prese prima, ma ho aspettato perché speravo che fossero inserite nel dpcm“, conclude il governatore, evidenziando che “leggendo il decreto non si capisce ancora cosa possono fare i cittadini dal 4 maggio”.
“MISURE PRESE DAL GOVERNO NON SONO REALISTICHE”
L’approccio del Governo alle misure per la fase 2 dovrebbe essere “più razionale”. Lo sostiene il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, auspicando che “il Governo riveda i provvedimenti che ha adottato”, magari anche confrontandosi con le Regioni, dato che “stiamo lavorando con i governatori alle riaperture”. Ad esempio, “come facciamo a dire che in un pullman di 35 metri quadri ci possono entrare massimo 15 persone e in un negozio di 40 metri quadri ne può entrare al massimo una?”. Considerando poi che con le prescrizioni previste “bisognerebbe moltiplicare gli autobus per tre e i treni per due“.
E poi ci sono parrucchieri ed estetisti, che “sono diventati un po’ le categorie simbolo” e che “hanno ragione da vendere”, continua Zaia rispondendo alla stampa che gli chiede un commento in merito ai parrucchieri di Padova che si sono incatenati davanti al loro salone. “Non è pensabile pensare all’apertura e dire a loro che forse riapriranno il 1 giugno“.
E anche il problema dell’abusivismo, che si rischia di creare perpetuando la chiusura di chi eroga questi servizi, “si risolve solo aprendo le attività”, sostiene Zaia. Si pensi poi a quanto ipotizzato per i negozi di abbigliamento, con “la disinfezione dei capi provati… ha un senso, certo che ha un senso, ma non è realistico. bisogna pendere delle misure che siano efficaci ma realistiche e applicabili nella vita reale“, conclude il governatore.
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“SPERO CHE IL GOVERNO RIVEDA LE MISURE”
“L’appello che faccio io è che si rivedano queste misure. Sono convinto che governo abbia ancora gli spazi per ribaltare l’approccio”, perché “se i dispositivi funzionano“, allora “usiamo mascherine, guanti o gel igienizzanti e apriamo tutto“, dice Zaia. “L’approccio deve essere più razionale, bisogna capire che il sacrificio si può fare, ma non protrarre in questa maniera. Come comunità dobbiamo darci delle regole, regole sul posto di lavoro, ma bisogna comunque aprire. Andiamo a vedere la storia di altre comunità, vediamo Whuan, l’Huberi, Singapore, la Corea”. La preoccupazione, riguarda anche i possibili disordini sociali. “Sono molto preoccupato, quando i cittadini mi chiamano ormai faccio il pompiere”, conclude Zaia.
“Ho ancora speranza che il governo possa dare aggiustata, se in questi giorni si confrontasse con le Regioni…”. Il punto è “rovesciare il ragionamento”. Perché il governo “parte dalla singola bottega e inizia a costruire una rete di norme per arrivare al cittadino. Mentre bisogna partire dal cittadino e pensare cosa gli serve per essere in sicurezza”. Così “una volta che l’abbiamo scafandrato può andare dappertutto“. Invece “gli esperti stanno ragionando impresa per impresa” e così “è ovvio che si incarta tutto. Non sta in piedi e assistiamo ad una lenta agonia con questo sistema”.
“MASCHERINE A 50 CENT UCCIDONO PRODUZIONE ITALIA”
“La direzione è quella di prevedere l’obbligo di indossare la mascherina in tutta Italia”, ma il tema è quello che “è stato fissato un prezzo di 50 centesimi per le mascherine”, che è un prezzo che “uccide la produzione italiana“. Lo afferma il governatore del Veneto Luca Zaia.
“Sta accadendo quello che avevo previsto io”, continua Zaia ricordando i ripetuti appello allo sblocco delle importazioni di mascherine dall’estero, che per decreto sono sequestrate per essere destinate alla Protezione civile e distribuite alle strutture sociosanitarie, e la risposta che è stata data in più occasioni, ovvero che “bisogna incentivare la produzione nazionale“. Il che va bene, “ma allora bisogna prevedere un sostegno alle aziende che producono mascherine a livello nazionale, per poter stare sul mercato”. Perché “50 centesimi credo che non sia nemmeno il costo di produzione in Italia“, conclude Zaia, ricordando di aver acquistato, per differenziare gli approvvigionamenti regionali, anche delle mascherine chirurgiche prodotte in Italia, ad un prezzo di un euro l’una.
“ACCORDI TURISTICI CROAZIA-GERMANIA, E NOI?”
“Ora la Croazia fa accordi per i corridoi per le vacanze con la Germania, e i tedeschi sono i nostri primi clienti in assoluto, sono praticamente di famiglia qui… Ma non ho ben capito di cosa ci stiamo occupando noi al momento”., dice Zaia commentando l’assenza di misure e strategie a livello governativo per il rilancio del turismo.