“DOVE SEI pt.1”, il nuovo album di Lucio Leoni, uscirà l’8 maggio: intanto fuori i singoli Il fraintendimento di John Cage e Mi dai dei soldi
Lucio Leoni è tornato, il suo album “DOVE SEI pt.1″ doveva uscire il 3 aprile però come ha ben spiegato sui social «Non siamo usciti manco noi e come è facile immaginare, ci sono dei sottilissimi problemi tecnici». Nuova data prevista l’8 maggio, ma nel frattempo sono già fuori da qualche settimana due singoli: Il fraintendimento di John Cage e Mi dai dei soldi ft. Andrea Cosentino.
Poi, spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), c’è anche il brano numero 3, si chiama il Sorpasso e si avvale della collaborazione del rapper C.U.B.A. Cabbal. Come sempre Lucio Leoni sfugge alle etichette, i testi arrivano dritti come bombe, ti fanno lo shampoo e finiscono, pur restando lì nella testa a suonare e risuonare. E allora ricomincia l’ascolto per prendere tutto, capire e sentire. Il ritmo elettronico incalzante e aspro accompagna il testo: ci sono le batterie di Lorenzo Lemme, le chitarre di Daniele Borsato, le tastiere di Nicoletta Nardi e anche la potente sezione fiati di Giorgio Distante (Eufonio e tromba) e di Marco Colonna (Clarinetti).
La distanza tra stato (inteso come istituzioni) e “stato dell’arte” è spesso determinata da quello che una società identifica in quanto problema.
Spesso il contesto istituzionale segnala come problematiche questioni ormai del tutto elaborate, metabolizzate e, a volte, persino convertite a risorsa dalla società, dal cosiddetto “paese reale”.
È il caso dei moti migratori e dell’integrazione di razze e culture che ancora oggi vengono raccontate come invasioni, o violazioni di chissà quale libertà, quando le nuove generazioni di qualsiasi colore o religione già vivono le une accanto alle altre nelle scuole o sui posti di lavoro; o delle questioni di genere e della libertà di scegliere come vivere la propria sessualità, argomenti ancora tabù per le vecchie generazioni mentre le nuove già vivono maniera del tutto coerente e serena qualsiasi direzione il proprio corpo avverta.
Tutto questo avviene, ovviamente, non senza difficoltà a causa proprio di quella distanza che esiste tra vecchio e nuovo, tra istituzione e cittadino, ma avviene, ed è inesorabile. La narrazione delle vecchie generazioni è superata da un pezzo dal mondo nuovo che avanza e che è molto più rilassato e libero di quanto si creda. Non solo, è anche bellissimo.