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Meno antibiotici ai neonati, si riduce asma pediatrico

Asma pediatrico: la diminuzione dell'impiego di antibiotici nel primo anno di vita ha ridotto l'incidenza di malattia in età prescolare secondo un nuovo studio

Asma pediatrico: la diminuzione dell’impiego di antibiotici nel primo anno di vita ha ridotto l’incidenza di malattia in età prescolare secondo un nuovo studio

La riduzione d’ incidenza di asma pediatrico osservata negli ultimi anni potrebbe essere dovuta all’emersione di un beneficio inatteso derivante dall’uso prudente di antibiotici nel corso del primo anno di vita, che ha consentito il mantenimento dell’integrità del microbiota intestinale.

Sono queste le conclusioni di uno studio pubblicato su the Lancet Respiratory Medicine che suggerisce come l’adozione di misure atte a impedire lo sviluppo di disbiosi intestinale potrebbe rivelarsi un approccio vincente per ridurre la morbilità legata alla condizione asmatica.

Razionale e disegno dello studio

L’incidenza di asma pediatrico è data fortunatamente in riduzione in alcune parti del nostro continente e nel nord America, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio. L’uso di antibiotici, peraltro, è stato associato in molti studi con l’ innalzamento del rischio di asma.

L’obiettivo del nuovo studio è stato, pertanto, quello di saggiare la fondatezza dell’ipotesi secondo la quale la riduzione osservata dell’incidenza di asma sarebbe legata ad una riduzione della prescrizione di antibiotici e sarebbe mediata da variazioni a carico del microbiota intestinale.

A tal scopo, i ricercatori hanno condotto una serie di analisi di coorte prospettiche e di popolazione, attingendo ai dati di due coorti pediatriche canadesi – the British Columbia Administration cohort e the Canadian Healthy Infant Longitudinal Development birth cohort (CHILD).

I dati amministrativi hanno consentito ai ricercatori l’accesso alle informazioni sanitarie relative a 4,7 milioni di individui nella provincia Canadese considerata, compresi i tassi annuali di prescrizione di antibiotici e la diagnosi di asma.

I dati della coorte CHILD, invece, hanno permesso di esaminare l’associazione esistente tra l’impiego di antibiotici sistemici nei primi 12 mesi di vita con la diagnosi di asma a 5 anni.

Per analizzare la composizione del microbiota intestinale in relazione all’esposizione antibiotica e all’incidenza di malattia asmatica, i ricercatori hanno esaminato i dati disponibili di sequenziamento del gene di RNA ribosomiale 16S provenienti da campioni fecali di 917 neonati di età non superiore a 12 mesi.

Risultati principali
I ricercatori hanno osservato, a livello di popolazione e nel periodo 2000-2014, che l’incidenza di asma pediatrico (bambini di età compresa tra 1 e 4 anni) si era ridotta in termini assoluti di 7,1 nuove diagnosi per 1.000 bambini, passando da 27,3 (26,8-28,3) per 1.000 bambini a 20,2 (19,5-20,8) per 1.000 bambini (riduzione relativa del 26%).

La riduzione di incidenza di asma nel periodo di osservazione è risultata associata ad una riduzione dell’impiego di antibiotici nel primo anno di vita: le prescrizioni di antibiotici sono passate da 1253,8 (IC95%=1219,3-1288,9) per 1.000 neonati a 489,1 (IC95%=467,6-511,2) per 1.000 neonati (p<0,0001).

Per ciascun incremento percentuale del 10% di prescrizione antibiotica si è avuto un incremento percentuale dell’incidenza di asma del 24% (aRR:1,24; IC95%= 1,20-1,28; p<0.0001).

Nella coorte CHILD, dopo esclusione dei bambini sottoposti a trattamento antibiotico per sintomatologia respiratoria, i neonati sottoposti ad antibiotici hanno avuto una probabilità pressochè raddoppiata di ricevere diagnosi successiva di asma (aOR: 2,15; IC95%= 1,37-3,39; p=0,0009).

E’ stato documentato un incremento significativo dose-risposta del rischio aggiustato di asma in associazione con antibiotici. Solo il 5,2% dei bambini non esposti ad antibiotici ha manifestato asma a 5 anni; l’8,1% di quelli esposti una sola volta a trattamento antibiotico ha sviluppato asma, mentre quelli esposti due o almeno 3 volte, rispettivamente, a trattamento antibiotico, hanno sviluppato asma nel 10,2% e nel 17,6% dei casi.

Da ultimo, l’analisi dei campioni fecali raccolti ha portato i ricercatori ad osservare una riduzione del rischio aggiustato di asma del 32% a 5 anni nei pazienti allocati nel 25eismo percentile vs il 75esimo percentile di aumento della diversità alfa del microbiota (NdR: la diversità alfa e beta rappresentano dei fattori chiave per descrivere la composizione dell’ecosistema microbico intestinale. La diversità alfa è il fattore più rilevante per definire una disbiosi intestinale, ovvero una riduzione della diversità di composizione del microbiota intestinale).

Riassumendo

Lo studio ha documentato l’esistenza di una robusta associazione tra l’esposizione agli antibiotici nel primo anno di vita e l’incremento del rischio di asma in età pre-scolare. Un possibile meccanismo invocato dagli autori del lavoro per spiegare questo legame tra l’impiego di antibiotici e l’asma risiede nell’alterazione della composizione della flora batterica intestinale – es: deplezione di specie batteriche a funzione immunoregolatoria.

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