Metodi contraccettivi: il bastoncino sottocutaneo lungo 4 centimetri è la nuova frontiera degli anticoncezionali. Ecco come funziona e quanto dura
Ebbene sì, sembra essere arrivato un metodo contraccettivo ormonale come la pillola ma “senza pillola”! In cosa consiste esattamente e come funziona il bastoncino sottocutaneo? Si tratta di un impianto contraccettivo costituito da un bastoncino morbido, flessibile, della lunghezza di 4 cm e del diametro di 2 mm. Una volta inserito correttamente sotto la cute nella parte superiore del braccio, esso non richiede alcun intervento quotidiano da parte della persona.
Il principio attivo è l’etonogestrel, un ormone femminile sintetico simile al progesterone che viene gradualmente in maniera costante rilasciato nel flusso sanguigno; esso agisce in due modi, sia prevenendo il rilascio di una cellula uovo dalle ovaie, sia provocando modificazioni nella cervice (ispessimento del muco cervicale) che rendono difficile la penetrazione dello sperma nell’utero.
Inoltre, essendo a basso dosaggio è indicato per le donne che non possono assumere estrogeni, come ad esempio le fumatrici, le donne in sovrappeso o con problemi cardiovascolari.
Effetti collaterali
Durante l’assunzione potrebbe verificarsi una modificazione del ciclo mestruale in termini di intensità, durata e regolarità ed è bene ricordarsi che come metodo contraccettivo non protegge da malattie sessualmente trasmissibili. Certo è, spiegano gli esperti della Dire Giovani (www.diregiovani.it), che un vantaggio è quello di non doversi più ricordare di assumere una pillola giornaliera!
I pro
Altro aspetto importante è che la massima efficacia contraccettiva è garantita anche in caso di vomito e diarrea. La copertura contraccettiva del bastoncino sottocutaneo dura un massimo di tre anni, alle donne in sovrappeso il medico potrebbe consigliare di sostituire l’impianto prima del termine. Non si può iniziare o sospendere autonomamente l’assunzione, ma ci si deve sempre rivolgere ad un ginecologo qualificato, sia per il posizionamento sia per la rimozione.
Come in tutti i metodi contraccettivi ormonali, ovviamente è sempre consigliabile un confronto con il ginecologo di fiducia che, conoscendo la storia della donna, è in grado di valutare accuratamente ogni situazione.
C’è da dire che il mondo della contraccezione resta una vasta area in cui ciascuno è libero di scegliere il metodo più adatto alle proprie esigenze personali e di coppia, in quanto l’idea di introdursi sotto la cute un corpo estraneo come il bastoncino può non piacere a tutti! L’importante è mantenere un buon livello di conoscenza al riguardo: in questo modo è possibile fare un lavoro costante di prevenzione.
Lo sapevi che…
La contraccezione risale ad epoche antichissime, già gli antichi egizi, i greci e i romani ricorrevano a pratiche empiriche, inefficaci se non dannose; per esempio nel Papiro di Ebers (1550 a.C) si raccomanda per evitare la gravidanza l’uso di un pessario composto da mollica di pane mescolata con escrementi di coccodrillo
A cavallo tra il 1800-1900 la parola contraccezione era assolutamente proibita e non era citata nemmeno nei dizionari; tutte le pubblicazioni che trattavano temi come la sessualità ed il controllo delle nascite erano considerate oscene e gli autori quando scoperti, erano denunciati per oltraggio al pudore.
Per determinare i giorni a rischio furono proposti numerosi apparecchi, interessante quello ideato nel 1931 da Adolf Schmid e commercializzato da una ditta svizzera: il C.D. INDICATOR. La donna doveva tenere un accurata registrazione della durata e della regolarità del suo ciclo poi con semplici calcoli, l’apparecchio forniva le date dei periodi fecondi. La produzione di questo apparecchio è durata sino al 1950 e si è interrotta con l’avvento della pillola Pincus.