Hera cercherà il Coronavirus nelle acque fognarie


L’Istituto Superiore di Sanità arruola Hera: cercherà tracce di Coronavirus Covid-19 nelle acque fognarie. Test su reti di Bologna, Modena e Rimini

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La battaglia contro il coronavirus non si combatte solo negli ospedali. Dalle fogne potranno, infatti, arrivare informazioni utili sulla diffusione del virus nelle comunità e sull’andamento dell’epidemia. Per questo, l’Istituto superiore di sanità ha arruolato Hera per svolgere una serie di analisi sulle acque fognarie dalle quali ricavare dati sula concentrazione del Covid-19. Hera è stato coinvolta nel progetto sperimentale avviato dall’Iss che punta a sviluppare una metodica analitica specifica per la rilevazione e la quantificazione della presenza del virus nei reflui fognari. Si spera, infatti, che questa metodica possa consentire di effettuare monitoraggi generali a livello di interi agglomerati urbani in grado di dare indicazioni sull’andamento epidemico (inizio, fase di crescita, fase stazionaria, fase di decrescita, esaurimento).

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Lo scorso 7 aprile, spiega l’agenzia Dire (www.dire.it), Hera ha fornito un contributo alla stesura del rapporto dell’Istituto superiore di sanità “Indicazioni ad interim su acqua e servizi igienici in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2”. Secondo diversi studi internazionali, infatti, potrebbe essere possibile tracciare la diffusione del virus nella popolazione in modo aggregato proprio a partire dagli scarichi fognari. L’obiettivo è aggiungere questa informazione ad altri dati di carattere sanitario e demografico per costruire un modello che consentirà di prevedere il trend di sviluppo della malattia nella comunità che utilizza quella rete.

Con frequenza settimanale, dunque, Hera preleverà campioni di reflui nei punti terminali delle reti fognarie di Modena, Bologna e Rimini, prima che questi siano sottoposti al trattamento di depurazione. Per questa attività la multiservizi si è mobilitata già da alcune settimane e nei giorni scorsi ha avviato la raccolta dei primi campioni, che saranno analizzati anche nel laboratorio Heratech. Questa struttura, che già si è dotata della strumentazione scientifica necessaria, collaborerà con l’Istituto superiore di sanità proprio andando a ricercare e misurare le concentrazioni di virus nei campioni raccolti. In questo modo, Hera non solo contribuirà con i propri campioni allo studio, ma metterà anche a disposizione le attrezzature e le competenze dei propri centri di analisi.

Ci siamo mossi con anticipo per procurarci le attrezzature e i reagenti necessari ad effettuare le analisi senza sottrarre risorse al sistema sanitario”, assicura Roberto Barilli, direttore generale Operations della multiutility. “Ora siamo pronti ad affiancare l’Iss in questo sforzo, che potrà dare un grosso contributo alla comprensione dei trend di diffusione del virus. L’attività di campionamento verrà avviata già questa settimana, mentre quella di analisi dei campioni prelevati dovrà attendere ancora qualche giorno: è infatti in via di completamento la stesura dei protocolli che tutti i laboratori dovranno seguire, al fine di ottenere dati e misurazioni confrontabili”, spiega il manager.

“In questo caso più che in altri, siamo consapevoli che il nostro contributo riveste un carattere cruciale per la salvaguardia della salute dei cittadini e speriamo di poter essere parte della risoluzione dei gravi problemi sanitari, sociali ed economici che stiamo affrontando”, conclude Barilli.