Disinfettanti, l’Agenzia europea ECHA dà il via libera alla produzione in deroga: l’obiettivo è mantenere costanti le forniture
Per aumentare la produzione e la fornitura di disinfettanti sul mercato europeo a seguito della forte richiesta per far fronte all’epidemia da COVID-19, l’ECHA (l’Agenzia europea delle sostanze chimiche, un’agenzia dell’Unione europea con sede a Helsinki) ha espresso il proprio via libera all’applicazione di deroghe ai normali requisiti di autorizzazione per i biocidi.
Le aziende che adesso desiderano accedere rapidamente al mercato con i loro disinfettanti che contengono una sostanza attiva già approvata (come ipoclorito di sodio, perossido di idrogeno e acido peracetico [1] ) possono richiedere l’autorizzazione all’autorità nazionale competente facendo affidamento sull’articolo 55, paragrafo 1, del regolamento sui biocidi (BPR [2] ). Questa disposizione consente alle autorità nazionali di concedere deroghe limitate nel tempo ai requisiti standard di autorizzazione del prodotto in situazioni in cui vi sia una minaccia per la salute pubblica (previsti dall’articolo 19 del BPR e in particolare l’obbligo di equivalenza tecnica di cui all’articolo 19, paragrafo 1, lettera c) [3]: una decisione strettamente legata alla contingenza, ma che proprio per la sua innata rischiosità (ci sono anche prodotti candidati alla sostituzione, come l’ossido di etilene) e per le generali pressioni che giungono dall’industria (ad esempio, la DBI, la federazione delle industrie tedesche, ha già chiesto deroghe sulla normativa relativa ai PFOA [4] ) riteniamo come associazione di dover monitorare con attenzione, dal momento che diversi paesi dell’Unione hanno già concesso tali autorizzazioni alle aziende che hanno la capacità di produrre disinfettanti.
L’ECHA ha infatti raccomandato alcuni requisiti produttivi per due principi attivi approvati per l’utilizzo come disinfettanti, l’1-propanolo e il 2-propanolo [5] (base per la produzione del comune alcool di colore rosa presente nelle case di tanti italiani), riferite al grado delle impurità presenti e al loro impatto con particolare riguardo al benzene: tali raccomandazioni consentiranno alle autorità nazionali di verificare rapidamente la qualità delle domande in arrivo prima di decidere una deroga.
Inoltre, per facilitare il lavoro delle autorità e delle aziende alla ricerca di informazioni, l’ECHA sta mettendo a disposizione tre elenchi con informazioni su:
- sostanze attive biocide approvate o in fase di revisione per il loro uso nei prodotti disinfettanti;
- prodotti disinfettanti autorizzati ai sensi del regolamento sui biocidi (BPR);
- prodotti disinfettanti autorizzati dai regimi nazionali in Spagna, Paesi Bassi e Svizzera.
La Commissione europea ha inoltre preparato un documento sulle misure che le autorità nazionali potrebbero utilizzare (o che hanno già utilizzato) per consentire la vendita di prodotti disinfettanti e contribuire a ridurre la diffusione del nuovo coronavirus [6].
Una nuova pagina web dedicata al COVID-19 raccoglie informazioni sulle azioni di supporto dell’Agenzia durante la pandemia e verrà aggiornata man mano che verranno siglati nuovi accordi [7].
[1] ECHA, Recommended requirements for the active substances active chlorine released from sodium hypochlorite, hydrogen peroxide and peracetic acid (7 aprile 2020)
[2] BPR legislation
[5] BDI – Federation of German Industries, Lettera all’ECHA (25 marzo 2020)
[5] ECHA, Recommended requirements for the active substances Propan-1-ol and Propan-2-ol, for the purpose of derogations under Article 55(1) of the BPR (23 marzo 2020)
[6] European Commission – DG SANTE, Possibilities for measures to increase availability of disinfectant products in Member States (20 marzo 2020)
[7] ECHA, Covid-19 Updates