Nasce il Team Emergenza Digitale Covid-19, un progetto nato spontaneamente in Rete e costituito da volontari, per aiutare gli italiani che hanno problemi informatici
L’emergenza Covid-19 ci ha messo di fronte a una realtà, sul digitale l’Italia non è pronta: una famiglia su tre non si connette a internet dalla propria abitazione; negli uffici pubblici, nelle scuole e nelle aziende mancano le competenze, anche basilari. Finché tutto va bene si tira avanti, poi arriva l’evento inaspettato e le carenze vengono a galla.
Le aziende faticano a lavorare da remoto, le scuole anche, gli uffici pubblici peggio. Ecco allora che, per rispondere ad una situazione di emergenza tecnologica, un gruppo di persone si è messo in gioco supportando gratuitamente e da remoto gli utenti che fanno uso di tecnologie digitali ed informatiche ma che si trovano in difficoltà. E’ il Team Emergenza Digitale Covid-19, un progetto nato spontaneamente in rete e costituito da volontari (professionisti e non) che si sono messi al servizio gratuito del Paese e delle comunità perché, dicono, “il Covid-19 ci ha dichiarato guerra, noi dichiariamo guerra al Covid-19”.
Per ottenere aiuto, spiega l’agenzia Dire (www.dire.it), basta raggiungere la loro pagina, il loro sito, scrivere un’email (informazioni.ted@gmail.com) o un messaggio su Messenger, oppure semplicemente telefonare seguendo le istruzioni sul loro sito.
Il Team Emergenza Digitale è una struttura giovane ma ‘muscolosa’, organizzata come un’azienda, con una grande attenzione alla qualità e alla sicurezza. L’ideatore e il motore dell’iniziativa è Andrea Guzzo. “Vivo a Rivoli, in provincia di Torino e mi occupo principalmente di sicurezza in diversi ambiti – spiega alla Dire -. Sono l’ideatore del progetto Team Emergenza Digitale Covid-19 che coordino con l’aiuto di altri collaboratori”.
L’esperienza del Team, prosegue Andrea Guzzo, “è nata circa a fine marzo. Avrei dovuto aprire la mia nuova attività ma questa pandemia mi ha obbligato a rinviare i miei progetti“, perché “non potevo stare rinchiuso in casa senza fare niente”, e allora “ho lanciato il mio appello in rete per chiedere l’adesione di altre persone. In pochi giorni eravamo in tantissimi”. Quindi, “ci siamo via via organizzati con l’ausilio di diverse piattaforme collaborative“.
Ad oggi, prosegue Guzzo, “siamo 65-70 volontari, riuniti da tutta Italia”, selezionati con grande attenzione. “Siamo strutturati quasi come un’azienda, anche se il nostro è volontariato gratuito- spiega-. Collaboriamo tutti stando a casa, in smart working, con l’ausilio di diverse tecnologie comunicative e piattaforme di lavoro. Il ritmo di lavoro è frenetico, ognuno mette a disposizione il tempo che vuole. Io sono operativo tutti i giorni, spesso inizio alle 7 del mattino e termino a mezzanotte, e non sono l’unico, molti di noi ci stanno mettendo l’anima”. Da subito, quindi, “ci siamo organizzati per offrire assistenza informatica da remoto, stiamo cercando di sopperire alle difficoltà con la tecnologia che molte persone incontrano da casa. Studenti, persone anziane, tutte quelle fasce della società particolarmente sensibili alle problematiche digitali”.
Inoltre “stiamo valutando altre attività parallele, come per esempio una consulenza per i docenti– anticipa Guzzo- in modo che possano organizzarsi in modo efficace per le attività di studio da svolgere con gli allievi da casa”.
Il Team è stato affiancato da altre realtà, imprenditoriali e no. “Devo in primis ringraziare l’Associazione Informatica Solidale Onlus di Milano che ha accolto ed ospita l’intero progetto- spiega il coordinatore Andrea Guzzo- Ci ha poi aiutato uno studio legale sempre di Milano, che ci fornisce una preziosa consulenza. Non da meno gli altri nostri sponsor, ognuno di loro ci sta dando la tecnologia utile per svolgere la nostra attività”, tutte “realtà che stanno facendo la differenza nel nostro progetto, in un momento così difficile per questo Paese hanno fatto un importante gesto di solidarietà”.
Ora, però, “abbiamo bisogno di visibilità, per riuscire a portare la nostra iniziativa all’attenzione degli utenti che possano avere bisogno di noi”, è l’appello di Guzzo, e “abbiamo bisogno anche di nuovi volontari con diverse competenze, come responsabili, coordinatori, figure tecnico-amministrative, ingegneri informatici, programmatori, sistemisti, tecnici informatici, grafici, videomakers”, ma anche risorse “per potenziare il servizio di risposta telefonica, quello del supporto via chat e se riusciremo, volontari per la consulenza in ambito scuola e No Profit”.