Associazione Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli a confronto con rappresentanti del Friuli Venezia Giulia e PromoTurismo Friuli
Lockdown, eppure tempo di nuovi incontri webinar e passi avanti. Fare rete per creare valore e progettare insieme un nuovo modo di viaggiare e vivere il turismo culturale dal plein air ai castelli e alle dimore storiche: si è svolta a fine aprile una riunione in videochat tra alcuni rappresentanti di Regione Friuli Venezia Giulia, PromoTurismo Friuli Venezia Giulia e Associazione Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli.
Tema della riunione richiesta dal Centro di Competenza della Regione Friuli Venezia Giulia: capire da un lato quale possa essere il supporto di consulenza che Associazione Castelli del Ducato possa dare a Regione Friuli Venezia Giulia e PromoTurismo Friuli Venezia Giulia per lo sviluppo della tematiche castelli e dimore storiche, dall’altro come implementare sempre più una rete di relazioni che sfrutti al meglio i reciproci punti di forza.
Collegate ognuna da casa propria Francesca Maffini e Antonella Fava – responsabili Progetti, Relazioni Esterne, Comunicazione, Amministrazione per Castelli del Ducato -, Monica Feletig che coordina il Centro di competenza regionale per la semplificazione Regione Friuli Venezia Giulia, Rosaria Laezza e Barbara Borin colleghe dello staff di Feletig, Sonia Fornarolo per PromoTurismo FVG e si sono conosciute on line, trovando subito empatia e immediatezza.
Insieme alla rosa di sei donne, Franco Amigoni consulente che da trent’anni si occupa di sviluppo locale dal punto di vista sia pubblico che privato e fa parte della Task Force sulla Semplificazione e digitalizzazione della Regione Friuli Venezia Giulia.
Castelli del Ducato è oggi l’ente pubblico-privato che promuove in Emilia 33 Rocche e Castelli e altrettanti luoghi d’arte, come musei, giardini, labirinti, palazzi, 16 Alloggi di Charme per un totale di circa 400 posti letto dall’Appennino al Grande Fiume Po, all’interno di dimore storiche, antiche locande, strutture di charme., tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia, oltre 75 itinerari turistico-culturali, 120 attività didattiche per scuole (da maggio 6 già disponibili in webinar on line), in Toscana l’area di Pontremoli nella Lunigiana e in Lombardia l’area cremonese di Villa Medici del Vascello. Castelli del Ducato è l’Associazione ufficiale, senza scopo di lucro, che dal 1999 promuove dunque il circuito di rocche, fortezze, manieri tutti aperti al pubblico: nel 2019 ha attratto oltre 600.000 visitatori. Grazie ad un consistente novero di mecenati, proprietari privati ed enti pubblici riuniti in rete come Soci Fondatori, Soci Ordinari e Soci Sostenitori, l’Associazione iunisce, coordina, dà visibilità e mette a sistema anche 25 Comuni con monumenti e borghi storici.
“Fa piacere e ci onora che sia una Regione importante come il Friuli Venezia Giulia, sia esperti consulenti in procedure di semplificazione e innesto di reti territoriali, abbiano guardato al ventennale circuito dei Castelli del Ducato – no profit, che unisce pubblico e privato – come esempio virtuoso di buone pratiche da coinvolgere anche sul fronte del settore pubblico. Il fatto che sia accaduto nel 2020 fa sperare: anche in momenti difficilissimi – la pandemia che ci ha travolti tutti ed ha causato un disastro economico per il nostro settore nel turismo culturale – possono nascere nuove opportunità da cogliere e voglia di andare avanti generando cambiamenti a beneficio dei territori della nostra amata Italia” spiegano il Presidente Orazio Zanardi Landi con Francesca Maffini e Antonella Fava.
Franco Amigoni per la Task Force sulla Semplificazione e Digitalizzazione della Regione Friuli Venezia Giulia ha dichiarato “in una ottica di destinazione turistica i confini amministrativi sono poco significativi, mentre una progettazione di rete e filiera tematica può fare la differenza, pur con tutte le difficoltà del momento”.
“Castelli del Ducato in 20 anni ha dato un fortissimo contributo all’indotto del territorio dove opera, in termini promozionali, di immagine, di ricaduta economica generando ricchezza e sviluppo turistico. I Castelli intesi come “prodotto turistico-culturale” hanno sempre connesso beni di valenza storico-culturale anche meno famosi, correlandosi – grazie all’attività dell’Associazione Castelli del Ducato – alle risorse territoriali artigianali, produttive, ricettive. Adesso è il momento per tutti di credere nella nostra realtà e fare ancora di più rete con noi” ha concluso il Presidente Orazio Zanardi Landi.