Edilizia in crisi: a rischio 800mila occupati


A rischio 800mila occupati nelle costruzioni che fanno segnare un crollo verticale del 35,4% su base annua dell’indice della produzione

A rischio 800mila occupati nelle costruzioni che fanno segnare un crollo verticale del 35,4% su base annua dell’indice della produzione

A rischio 800mila occupati nelle costruzioni che fanno segnare un crollo verticale del 35,4% su base annua dell’indice della produzione. E scatta l’allarme rosso sul fronte del lavoro. E’ quanto emerge da una analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in riferimento agli ultimi dati Istat nella Fase 2 dell’emergenza Covid-19 con il peggior risultato di sempre da quando sono iniziate le rilevazioni.

Una situazione resa ancora più preoccupante dal fatto che il mattone non ha ancora recuperato i 400mila occupati persi negli ultimi dieci anni quando scoppiò la bolla immobiliare mondiale partita con la crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti. L’emorragia di posti di lavoro non è stata purtroppo ancora compensata – sottolinea Uecoop – visto che a oggi ci sono poco più di 800mila addetti contro gli oltre 1,2 milioni del 2008.

A soffrire sono sia il residenziale che il non residenziale. Il trend dell’edilizia è preoccupante per tutto il Paese e per le migliaia cooperative di costruzione e abitazione che operano nel settore – sottolinea Uecoop – per questo è strategico intervenire con misure con bonus per facciate, recupero energetico e adeguamento anti simico in grado di generare un circuito virtuoso favorendo il recupero strutturale e ambientale degli edifici esistenti oltre a spingere verso la realizzazione di abitazioni di qualità che – conclude Uecoop – rispettando i più alti standard strutturali ed energetici conservino al meglio quel valore di investimento favorendo al tempo stesso l’occupazione.