Maturità, un gruppo di studenti non ci sta e chiede di annullare l’esame 2020. Una petizione online ha già raggiunto 55mila adesioni
Ha già raggiunto più di 55mila firme la petizione online lanciata sulla piattaforma change.org per chiedere l’annullamento dell’esame di Stato 2020 e una valutazione finale basata sulla media degli ultimi tre anni (con un bonus di 10 punti attribuito dalla commissione interna sulla base del percorso scolastico dello studente nel corso della didattica a distanza). È la controproposta avanzata da un gruppo di studenti che non ci stanno a sostenere l’esame di maturità così com’è stato delineato dalla ministra dell’Istruzione Azzolina: un’unica prova orale di massimo un’ora.
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“Com’è possibile che tutti i maturandi italiani debbano sottoporsi ad un esame del genere? Un esame che non vede effettivamente le capacità di uno studente, un esame che classifica lo studente non tramite un tema, una seconda prova, un orale preparato con i docenti – scrivono i sostenitori della petizione come riferisce l’agenzia Dire (www.dire.it) -. C’è anche da ricordare che l’esame di maturità è sempre stato considerato uno dei più grandi e tipici ‘sprechi all’italiana’, che aumenteranno con i costi per sanificazioni, pannelli in plexiglass, servizi igienici (e magari prendiamo un altro team di 30 persone per la nuova task force ‘salva maturità’). Ma è uno scherzo?”.
La petizione è stata lanciata da una rappresentanza di studenti italiani e accompagnata dalla nascita di due profili social: una pagina Instagram (nomaturità2k20) e Twitter (studentiad2020). Online, gli studenti hanno raccolto anche le voci di studenti in difficoltà che sono riusciti a seguire poco o male la didattica a distanza, e chiedono quindi maggiori tutele.
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“Come si può fare un esame se non si è stati in grado di garantire il servizio scolastico per più di un mese?- si chiedono gli studenti- Preparare l’esame porta via tempo alla didattica a distanza. Usiamo questo tempo per finire il programma e arrivare più preparati all’università o al nostro futuro impiego. Facciamo continuare l’istruzione, facciamo proseguire la didattica a distanza, costruiamo la nostra cultura invece di preoccuparci di verificarla nel modo sbagliato“, conclude un ragazzo in una lettera.