La riduzione della massa muscolare legata all’età aumenta il rischio di diabete di tipo 2 secondo uno studio pubblicato sul Journal of the Endocrine Society
Gli uomini, ma non le donne, che presentano una maggiore riduzione della massa muscolare legata all’invecchiamento hanno maggiori probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2. Un risultato che potrebbe portare a nuovi interventi per prevenire lo sviluppo della malattia. È quanto emerge da uno studio pubblicato sul Journal of the Endocrine Society.
Un adulto su quattro con più di 65 anni ha il diabete, la fascia di età con il maggior onere di malattia. Il muscolo scheletrico è il tessuto insulino-sensibile più grande del corpo e svolge un ruolo essenziale nella regolazione della glicemia. La riduzione della massa muscolare legata all’età, chiamata sarcopenia, sembrerebbe contribuire allo sviluppo del diabete negli anziani.
«La prevalenza del diabete sta crescendo più rapidamente tra gli adulti più anziani», hanno scritto i ricercatori. «Sebbene il ruolo dell’obesità nel diabete di tipo 2 sia ben definito e si stiano facendo molti sforzi gli sforzi per intervenire in questa direzione, non è chiaro se i cambiamenti nella composizione corporea legati all’età influiscano anche sullo sviluppo della malattia».
«Abbiamo cercato di capire se gli uomini o le donne che avevano una minore massa corporea magra, con l’età avevano maggiori probabilità di sviluppare il diabete» ha affermato il primo autore Rita Kalyani della Johns Hopkins School of Medicine. «Abbiamo scoperto che, con l’invecchiamento, una massa corporea magra relativamente bassa era associata a una maggiore incidenza di diabete tra gli uomini ma non tra le donne, ed era parzialmente correlata alle dimensioni corporee».
Valutazione della composizione corporea
Il team di ricerca ha analizzato i dati di 871 uomini e 984 donne senza diabete al basale che hanno partecipato al Baltimore Longitudinal Study of Aging, uno studio con un follow-up mediano di 7 anni (età basale media, 59 anni). I partecipanti sono stati sottoposti a misurazioni tramite assorbimetria a raggi X a doppia energia (DXA) per valutare la composizione corporea totale, la massa grassa, la massa magra e il contenuto di minerali ossei sia in tutto il corpo che negli arti inferiori.
Sono poi stati stratificati in quartili in funzione delle misure della composizione corporea basale e, tramite modelli di rischio proporzionale di Cox, con l’età come scala temporale, è stato valutato il tempo necessario perché si sviluppassero nuovi casi di diabete. Le misurazioni della massa corporea magra sono state aggiornate a ogni visita.
Meno diabete con più massa magra, ma solo negli uomini
Durante il follow-up, i ricercatori hanno osservato 134 nuovi casi di diabete. È emerso che uomini e donne con una percentuale più elevata di massa corporea magra totale avevano livelli glicemici inferiori sia a digiuno che nel test orale di tolleranza al glucosio a 2 ore, oltre a una minore prevalenza di prediabete al basale (p=0,01 per tutti).
L’analisi ha mostrato che, rispetto agli uomini nel quartile di massa corporea magra più basso, i partecipanti nel terzo quartile di massa corporea magra avevano un rischio inferiore del 55% di sviluppare del diabete di tipo 2 (HR=0,45) e quelli nel quartile più alto avevano un rischio inferiore del 54% (HR=0,46) (p per il trend = 0,01).
Anche gli uomini nel quartile più elevato di massa magra nelle gambe avevano un rischio ridotto di diabete (HR 0,38, p<0,01), così come quelli nel quartile più elevato del rapporto massa magra/massa grassa (HR 0,39, p<0,005).
Queste tendenze non sono state però osservate anche nelle donne. Le partecipanti nel quartile più alto delle percentuale della massa corporea magra totale, ad esempio, non hanno mostrato una riduzione significativa del rischio di diabete (HR 0,68, p=0,43).
Legame tra massa muscolare e diabete da approfondire
«Circa 1 adulto su 4 di età pari o superiore a 65 anni ha il diabete», ha commentato Kalyani. «Gli anziani con diabete hanno un maggiore onere di malattia rispetto ai gruppi più giovani, ma ancora non ne comprendiamo appieno il motivo. Il contributo allo sviluppo del diabete in età avanzata del declino della massa muscolare correlato all’età, che viene comunemente definito sarcopenia, è ancora poco chiaro».
«È una questione rilevante, dal momento che il muscolo scheletrico è il tessuto con il maggiore assorbimento di glucosio mediato dall’insulina, e la sarcopenia può ridurre la superficie disponibile per il trasporto del glucosio. La nostra ricerca è significativa perché suggerisce che la perdita muscolare legata all’età possa rappresentare un obiettivo attualmente non riconosciuto degli interventi volti a prevenire lo sviluppo del diabete negli anziani» ha aggiunto.
Studi futuri in grado di valutare direttamente la componente contrattile del muscolo scheletrico potrebbero fornire ulteriori approfondimenti sulle relazioni e sulle differenze sessuali osservate dai ricercatori.