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Bonafede è salvo: respinte le mozioni di sfiducia

Il ministro della Giustizia Bonafede è salvo: le due mozioni di sfiducia al Senato sono state respinte con il voto decisivo dei renziani che ora battono cassa

Il ministro della Giustizia Bonafede è salvo: le due mozioni di sfiducia al Senato sono state respinte con il voto decisivo dei renziani che ora battono cassa

Il Governo Conte tira un sospiro di sollievo e passa indenne il doppio voto di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. La mozione di sfiducia individuale  presentata dal centrodestra è stata respinta dall’aula del Senato. La mozione a firma Romeo, Ciriani, Bernini è stata respinta con 160 voti contrari, 131 voti a favore e 1 astenuto. Cinque senatori dei 297 presenti non hanno partecipato al voto.

RENZIANI DECISIVI

Senza i voti di Italia Viva, che ha tenuto con il fiato sospeso la maggioranza, la mozione di sfiducia al ministro di giustizia Alfonso Bonafede presentata dal centrodestra sarebbe passata.

Se i voti dei 17 senatori renziani si fossero sommati a quelli delle opposizioni i voti a favore della sfiducia sarebbero stati 148. Di converso, senza i 17 voti renziani, i voti favorevoli non sarebbero stati 160, ma 143. “Abbiamo tenuto in piedi il governo”, sottolineano fonti di Italia Viva all’agenzia Dire (www.dire.it).

RESPINTA ANCHE MOZIONE BONINO

L’aula del Senato ha respinto anche la mozione di sfiducia a prima firma di Emma Bonino. 158 i voti contrari, 124 i voti a favore e 19 gli astenuti. Una parte del centrodestra, a cominciare da Fratelli d’Italia, si e’ astenuta.

RENZI PASSA ALL’INCASSO

Per i renziani ci sarebbe un ruolo maggiore nelle commissioni: dovrebbe accadere alla Camera, quando ci sara’ il cambio delle presidenze, e le indiziate sono le commissioni a guida Lega. Le ipotesi vedono Luigi Marattin verso la presidenza della Bilancio. Resta un tema che interessa direttamente Maria Elena Boschi. La capigruppo del partito alla Camera è ancora tra le possibili in predicato di ricoprire un ruolo al governo o alla presidenza di una commissione. Difficile invece che Italia viva assuma altri ruoli al Senato, dove i numeri sono risicati e frutto di un equilibrio difficilmente modificabile.

Uno dei punti di confronto tra Italia Viva e governo è stato certamente il ‘nodo’ della prescrizione, come conferma un passaggio del discorso di Bonafede oggi in aula., aprendo a un futuro lavoro in commissione

“Sono il ministro della giustizia di un governo di coalizione e il ruolo cruciale della giustizia che sta a cuore a tutti gli operatori economici e a tutti i cittadini. Assume un ‘importanza fondamentale che i cittadini sappiano di poter contare su un processo con tempi certi e ragionevoli”, dice Bonafede in aula al Senato, in un passaggio in cui sembra parlare agli alleati, riottosi, di Italia Viva. “Tante volte ci siamo interrogati e anche divisi in maggioranza in ordine alla prescrizione. Su questo punto sarà importante istituire una commissione ministeriale che permetta di valutare l’efficacia della riforma sia nel processo penale che civile. La garanzia e la tutela della difesa sono due valori imprensiscindibili”.

CALENDA ATTACCA RENZI

“La montagna ha partorito una Presidenza di Commissione. Come al solito. Piu’ retorico di Conte, meno coerente di Mastella. Come un ottimo Presidente del Consiglio si possa ridurre a questo non lo capiro’ mai. Che peccato”. Lo scrive su twitter Carlo Calenda, leader di Azione, commentando l’intervento di Matteo Renzi al Senato.

In mattinata Calenda aveva invitato Renzi a votare la mozione di sfiducia presentata da Emma Bonino: “Caro Matteo Renzi oggi hai la possibilita’ di essere coerente. Vota la mozione Azione-Piu’ Europa di sfiducia a Bonafede. Non si puo’ andare avanti a giravolte e penultimatum mentre l’Italia affonda. L’ora delle chiacchiere e’ finita. Coraggio”.

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