La fascite plantare è una dolorosa infiammazione della pianta del piede che colpisce chiunque usi con frequenza elevata e molta pressione tallone e arco plantare
La fascite plantare è una infiammazione della fascia che riveste la muscolatura della pianta del piede. Si evidenzia spesso con un dolore acuto al tallone, luogo di origine della fascia, per trasmettersi a tutto il piede tramite il legamento arcuato.
Il legamento arcuato ha un ruolo fondamentale per gestire il movimento delle persone ed il loro peso corporeo quando questo, per effetto della gravità, si scarica sul piede. Questo legamento è uno dei motori della dinamica umana e viene sollecitato dal sistema nervoso centrale per camminare, correre o saltare. In assoluto, per spostarsi come Homo Erectus, ossia su due arti e non quattro.
L’intero peso del corpo, in ogni singolo passo, attiva il movimento di questo importante legamento alla base del piede che agisce come un ammortizzatore elastico. Quando lo si sollecita troppo e male, tende a strapparsi e infiammarsi creando la fascite plantare.
La fascite è una infiammazione estremamente dolorosa molto comune tra gli sportivi (soprattutto basket, running e tennis), tra le persone che svolgono lavori in piedi per molte ore (tra cui cuochi, camerieri, operai) o tra le persone in sovrappeso, a causa dell’eccessivo utilizzo della gravità in una zona muscolare normalmente tra le più sollecitate del nostro organismo.
Secondo una ricerca del ACSM (American College of Sports Medicine), una persona attiva cammina nella sua vita intera per circa 120.000 km, tre volte il giro della Terra calcolata all’equatore (40.075 km).
Considerando una media di circa 4.000 passi al giorno in una vita attiva di circa 50 anni, significa percorrere 73 milioni di passi.
Dobbiamo preservare questa muscolatura fondamentale, anche necessaria per la propriocezione, e prevenire per quanto possibile le infiammazioni che, a causa del dolore intenso, potrebbero bloccare interi momenti di qualità della nostra vita.
6 strategie efficaci per prevenire la fascite plantare
- Evitare per quanto possibile di mettere tacchi alti o scarpe piatte, che accelerano la tensione sul legamento;
- Mantenere il peso corporeo entro parametri normali per evitare eccesso di pressione sul legamento;
- Stretching e esercizi di irrobustimento della pianta del piede (che però devono essere eseguiti due volte al giorno con un programma rigoroso);
- Cambiare frequentemente posizione, se obbligati a lavori statici, per mantenere massima elasticità alla muscolatura ed ai legamenti;
- Aumentare al massimo, in modo naturale, l’irrorazione sanguigna dei vasi della pianta del piede e del legamento arcuato, offrendo una maggiore elasticità, aumentando l’ossigenazione della muscolatura e disperdendo al di fuori della pianta del piede le sostanze infiammatorie;
- Aumentare la quantità di ossido nitrico a disposizione della muscolatura e dei legamenti del piede per attivare i macrofagi e nutrire di ossigeno le cellule.
Il ruolo dell’ossido nitrico nella prevenzione delle infiammazioni
L’ossido nitrico ha un ruolo fondamentale nel processo infiammatorio. Come evidenziato nel nostro post, l’infiammazione è un meccanismo biologico automatico di difesa della biologia umana che ha lo scopo di ottenere una soluzione spontanea del problema.
In modo a volte erroneo, tramite l’uso di antinfiammatori la scienza medica chiede di interrompere un processo biologico che mira ad un incremento di produzione di macrofagi (anche detti globuli bianchi), inviati dal sistema di difesa immunitario per inglobare e distruggere gli agenti patogeni. Il processo e la soluzione infiammatoria, in questi casi, viene sostituita da cure farmacologiche.
La terapia antinfiammatoria farmacologia (FANS), se con un utilizzo prolungato, non è esente da effetti collaterali:
I cortisonici potrebbero rendere più vulnerabili alle infezioni;
piccolo aumento del rischio di infarto, ictus o scompenso cardiaco;
ulcere, emorragie gastriche e danni renali;
reazioni allergiche e interferire con l’attività dei farmaci antipertensivi.
Come spesso raccomandano i medici, prevenire è meglio che curare.
Una strategia basata sul naturale incremento di auto produzione di ossido nitrico, se sviluppata da abbigliamento bio funzionale, permette una maggiore e soprattutto costante irrigazione sanguigna dei tessuti muscolari e articolari coinvolti. Maggiore Ossido Nitrico implica quindi un migliore nutrimento delle cellule, attraverso un migliore afflusso di ossigeno e aminoacidi, ed una aumentata difesa infettiva grazie alla proliferazione dei macrofagi, il cui ruolo è combattere naturalmente gli agenti infettivi.