Seul riparte e con Gucci apre la mostra No Space, Just a Place: al Museo Daelim prende vita il progetto curato da Myriam Ben Salah per sostenere l’arte contemporanea
La ripartenza in Corea del Sud parte all’insegna di moda e arte contemporanea. Dopo le restrizioni legate al coronavirus Seul apre al Museo Daelim la mostra No Space, Just a Place. Eterotopia voluta da Gucci. Un progetto pensato da Alessandro Michele e curato da Myriam Ben Salah, che vede la maison di moda schierata con l’arte contemporanea coreana. La mostra propone artisti locali e internazionali con le loro opere sotto forma di intallazioni ed è un invito a concepire una nuova definizione di ciò che potrebbe essere uno «spazio altro».
La curatrice e scrittrice Myriam Ben Salah racconta così No Space, Just a Place:
«L’era in cui viviamo sembra spingerci a creare una nuova definizione di quello che potrebbe essere uno “spazio altro”, non solo fisicamente, ma anche mentalmente e metaforicamente: un luogo in cui costruire un futuro diverso e migliore, dove gli esseri umani possano individuare nuovi modi di relazionarsi tra di loro e con l’ambiente circostante.
I social media e le comunicazioni veloci ci inducono a pensare che ciascuno di noi possa essere in qualunque posto, in qualsiasi momento (almeno nel mondo che conoscevamo fino a poco tempo fa). Questa potenziale ubiquità compromette la capacità di pensare fuori dagli schemi, in quanto incoraggia una forma di omologazione. Uno spazio utopico metaforico, ovvero uno spazio altro, separato da tutti gli altri spazi che conosciamo, è necessario se vogliamo davvero creare nuovi pensieri, nuove relazioni tra gli esseri umani e la terra.
La mostra si concentra su questi elementi. Attinge dal modello degli spazi d’arte alternativi di Seul per riflettere in modo più ampio su ciò che significa creare una narrazione alternativa».
In un video di 60 secondi, spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), Gucci porta gli spettatori “lontani” in un tour virtuale della mostra.