Docenti precari in piazza contro il Decreto Scuola


Decreto Scuola: il Coordinamento Nazionale Precari Scuola (CNPS) scende in piazza il 4 giugno per protestare contro le decisioni del Ministero dell’Istruzione

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Il Coordinamento Nazionale Precari Scuola (CNPS) invita tutti i docenti, studenti, genitori a scendere in piazza il giorno 4 giugno per prendere le distanze dalle recenti decisioni del MI che non sono adatte a garantire il corretto avvio del prossimo anno scolastico e getteranno la scuola nel più completo caos. Queste decisioni sono state prese in maniera unilaterale dal Ministero dell’Istruzione senza alcun ascolto riguardo alle istanze presentate dalle parti sociali nella figura dei sindacati e delle numerose associazioni e coordinamenti di docenti precari, ignorando le proteste delle associazioni di genitori e studenti, ed infine in totale opposizione al parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI).

Il Decreto Scuola N.22, è stato approvato al Senato con voto di fiducia dopo una controversa discussione conclusasi con la cancellazione di quasi 400 emendamenti presentati sia dalla maggioranza che dall’opposizione in favore di un maxi emendamento finale che ha perfino peggiorato il testo. Noi pensiamo che le decisioni riguardo un settore fondamentale come quello della scuola dovrebbero essere condivise ed essere frutto di un dibattito costruttivo e democratico, nell’interesse delle giovani generazioni che dalla scuola vengono formate e dei professionisti che vi lavorano e non portate avanti “a colpi di fiducia”. Noi crediamo che le decisioni politiche debbano essere la traduzione delle proposte delle parti sociali e delle reali necessità del mondo della scuola e questo provvedimento non rappresenta nulla di tutto questo. Per tale motivo scenderemo in piazza il 4 giugno, data nella quale il Decreto Scuola verrà ridiscusso alla Camera.

Il concorso straordinario per il ruolo, ribattezzato “Ammazza Precari” visto lo scarso numero di docenti appartenenti a questa categoria che potranno essere stabilizzati, si presenta inadeguato a risolvere il problema del precariato nella scuola e porterà al numero record di 200.00o supplenze a settembre. 200.000 insegnanti precari! Di cui 70.000 con oltre 3 anni di servizio, cambieranno nuovamente scuola e alunni ed il Governo ancora una volta non avrà garantito la continuità didattica a discapito degli studenti. Non viene data alcuna rilevanza all’esperienza maturata negli anni, se non nella sola valutazione dei titoli aggiuntivi. Il CSPI prima e le rappresentanze sindacali poi avevano suggerito procedure semplificate. Una soluzione snella, formulata anche da diversi emendamenti presentati dalle varie forze politiche della maggioranza e dell’opposizione, che avrebbe portato in cattedra a Settembre almeno una parte dei precari storici attraverso assunzione da graduatoria provinciale per titoli e servizio. Il percorso di formazione abilitante sarebbe stato compiuto durante l’anno e la valutazione sarebbe stata in uscita, attraverso una prova orale.

CONTESTIAMO

MANCATA ATTIVAZIONE DI UN VERO PERCORSO DI STABILIZZAZIONE PER I QUASI 70.000 DOCENTI PRECARI CHE HANNO MATURATO I 180X3 GIORNI DI SERVIZIO.

NON VIENE RICONOSCIUTO IL MERITO DI CHI HA MATURATO IL SERVIZIO ESCLUSIVAMENTE SUL SOSTEGNO: i docenti con servizio esclusivo su sostegno restano ingiustamente esclusi da qualunque forma di stabilizzazione. In linea con il parere del CSPI troviamo estremamente ingiusto non far partecipare al concorso straordinario i docenti che con il proprio lavoro hanno permesso l’inclusione di alunni con disabilità, garantendone l’educazione e la partecipazione alla vita scolastica per moltissimi anni.

CHIEDIAMO

  1. LA STABILIZZAZIONE DEI DOCENTI PRECARI CON ALMENO 3 ANNI DI SERVIZIO, ATTRAVERSO UNA GRADUATORIA PROVINCIALE PER TITOLI E SERVIZIO E ANNO TRANSITORIO ABILITANTE CON PROVA ORALE SELETTIVA IN USCITA. SIA SU MATERIA CHE SU SOSTEGNO.
  2. UN PERCORSO DI ABILITAZIONE E STABILIZZAZIONE PER TUTTI I PRECARI che non abbiano raggiunto i 3 anni di servizio.
  3. I DOCENTI CON ESCLUSIVO SERVIZIO SU SOSTEGNO di almeno 36 mesi, devono essere specializzati con accesso diretto al TFA, con eventuale erogazione del corso stesso in modalità telematica da parte degli Atenei.
  4. CONVERSIONE DEGLI ORGANICI DI FATTO IN ORGANICI DI DIRITTO. Soprattutto in controtendenza con i tagli agli organici che in questi giorni vengono annunciati dai Provveditorati locali.
  5. VALORIZZAZIONE DEL LAVORO DEI DOCENTI DURANTE LA DAD. Ricordiamo che la nuova modalità lavorativa è stata caricata totalmente sulle spalle del docente, soprattutto dei docenti precari che non usufruiscono e non usufruiranno in futuro né del bonus docente né del bonus merito.
  6. RIDUZIONE DEL NUMERO DEGLI ALUNNI NELLE CLASSI.
  7. INIZIO A SETTEMBRE DELLA DIDATTICA IN PRESENZA E NON TRAMITE ASSURDE MODALITÀ DI DIMEZZAMENTO DELLE CLASSI TRA DIDATTICA IN PRESENZA E DIDATTICA A DISTANZA.
  8. Chiediamo infine AL GOVERNO INVESTIMENTI per il comparto scolastico, troppo spesso dimenticato, al fine da migliorare le strutture e gli edifici scolastici e portare in classe sempre più docenti e personale ATA a tempo indeterminato.
  9. Chiediamo LE DIMISSIONI IMMEDIATE DEL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, Lucia Azzolina, ritenendola inadeguata all’incarico assegnato.

Le indicazioni delle piazze coinvolte sono riportate nella pagine social del

CNPS Coordinamento Nazionale Precari Scuola

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