Sorpresa al Colosseo durante il lockdown, trovati graffiti del XII secolo. Appartengono ai cavatori che lavoravano per la Roma dei Papi
La sorpresa al Colosseo e’ arrivata in pieno lockdown. Nei giorni piu’ bui dell’emergenza Coronavirus, quando il Parco era chiuso al pubblico, le archeologhe del Parco hanno trovato dei graffiti di epoca medievale lungo il primo ordine, l’identificazione dei quali e’ partita da una ricerca di Rossella Rea. Oggi, questa scoperta entra a far parte di uno dei due percorsi di visita messi a punto dal Parco per la riapertura. “Riapriamo il Parco archeologico del Colosseo nel segno dell’accoglienza, dell’accessibilita’ e della sicurezza, ma anche con delle novita’- ha raccontato all’agenzia Dire (www.dire.it) il direttore del Parco, Alfonsina Russo -. In particolare, durante il periodo del lockdown abbiamo studiato e abbiamo ricercato e individuato tutta una serie di graffiti che raccontano una storia inedita del Colosseo, non la consueta storia dell’Anfiteatro con i gladiatori, ma quella successiva, dal XII secolo in poi, quando il Colosseo era diventato quasi un quartiere abitativo e una cava per le costruzioni che in quel momento la Roma dei Papi portava avanti”.
E allora sono proprio gli operai che lavoravano dentro al Colosseo gli autori di quei graffiti che oggi tornano alla luce. “Abbiamo trovato alcune testimonianze delle vite delle persone che in quel periodo, dal XII secolo fino al 1600, hanno frequentato il monumento- ha spiegato Russo- Abbiamo individuato questi graffiti a un’altezza che va dai 2 metri dal piano di calpestio ai 4 metri. Questo significa che il primo ordine era in parte interrato o aveva tutta una serie di soppalchi proprio per le abitazioni. Abbiamo individuato non solo dei simboli apotropaici, ma anche dei nomi incisi, come Romulus, che dovrebbero essere secondo le ipotesi dei cavatori che cavavano i pezzi di travertino e marmo per la realizzazione della grande Roma dei Papi, quindi anche di San Pietro e delle varie chiese di Roma”.
Il Colosseo ha riaperto oggi
È il giorno del Colosseo. Il “simbolo di Roma e d’Italia” ha riaperto oggi dopo 84 giorni di chiusura a causa dell’emergenza Coronavirus. Alle 10.30 il direttore del Parco archeologico, Alfonsina Russo, ha accolto i primi visitatori dell’Anfiteatro Flavio, del Palatino e del Foro romano, mentre la Domus aurea per il momento resterà chiusa.
Come ogni altro luogo della cultura, al Parco si entrerà dopo aver misurato la temperatura con un termoscanner intelligente che rileva anche se il visitatore ha la mascherina, obbligatoria durante tutta la visita.
Una mamma romana con suo figlio sono stati i primi turisti a varcare la soglia del Colosseo dopo 84 giorni di chiusura. “È un’emozione forte, non vedevamo l’ora. Lo aspettavamo con ansia, tutti i giorni controllavamo la data della riapertura”, racconta Silvia abbracciata a suo figlio Filippo. Lui, 11 anni, occhiali da sole e la mascherina della Roma sul volto, è la prima volta che visita il Colosseo.
“Vorrei vedere dove stavano i gladiatori, da dove entravano”, dice emozionato ma a favore di telecamera. Prenotare “è stato facile, ma già dalla prima mattina possibile era tutto esaurito. Faremo tutto quello che potremo fare, sarà una giornata dedicata al Parco del Colosseo e a Roma, che ci mancava” conclude Silvia.