Arezzo, al via il restauro del Monumento funebre di Francesco Roselli nella Basilica di San Francesco grazie al contributo di Fondazione CR Firenze
Al via l’intervento di restauro del Monumento Funebre di Francesco Roselli, una delle più importanti opere d’arte conservate nella Basilica di San Francesco di Arezzo. Tutta l’operazione, il cui progetto è stato redatto dalle restauratrici Giulia Basilissi e Rossella Cavigli della Direzione regionale musei della Toscana, viene realizzato grazie al contributo della Fondazione CR Firenze concesso alla Direzione regionale musei della Toscana. Il finanziamento è stato erogato nell’ambito dei bandi della Fondazione a sostegno dei beni culturali, avvalendosi dell’ Art bonus, lo strumento che dal 2014 facilita il mecenatismo dei privati a favore del patrimonio culturale, attraverso l’introduzione di un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno dei luoghi della cultura e dello spettacolo di appartenenza pubblica.
Il monumento funebre, dedicato a Francesco Roselli, insigne giurista aretino, è modellato in terracotta e campeggia sulla parete di fondo della Cappella di Pagno di Maffeo, l’ultima sul fianco sinistro della navata. Di proporzioni imponenti, è opera di Michele di Niccolò Dini, detto Michele da Firenze (1385 ca. – 1455 ca.), grande scultore e plastico dell’inizio Rinascimento. All’interno di un complesso impianto architettonico, la figura del defunto, riccamente vestita, giace al di sopra di un sarcofago – il cui fronte reca medaglioni con ritratti di giuristi e membri della famiglia. Sullo sfondo, tinto in azzurro, è raffigurata la Crocifissione, con le figure dei dolenti ritratte con grande realismo.
Il progetto di restauro, è finalizzato a intervenire sui principali fenomeni di degrado che caratterizzano il monumento – il cui ultimo restauro risale ormai al 1994 – rimuovendo dalle superfici i depositi di polvere incoerenti, verificando le condizioni di stabilità del manufatto e consolidandolo ove necessario. Con l’occasione si valuterà anche la possibilità di migliorare l’aspetto estetico dell’opera, intervenendo sulle integrazioni pregresse.
Il cantiere di restauro, curato dalla restauratrice incaricata, Silvia Gualandi, riveste un valore particolarmente importante nel quadro della ripartenza generale dei siti museali al termine del lockdown che ha paralizzato per due mesi l’intera Nazione. Si riparte, ma naturalmente in sicurezza, secondo un rigido protocollo di regolamentazione del cantiere formulato sulla base del COVID-19 Protocollo condiviso per il contrasto e il contenimento della diffusione. Linee guida per il settore edile del 24 aprile 2020, nel rispetto del DPCM del 26 aprile 2020 e del Decreto del 4 maggio del Ministro dello Sviluppo Economico, che ha inserito le attività di restauro e conservazione di opere d’arte nel novero di quelle autorizzate a riprendere ad operare dal 4 maggio 2020.
La Direzione regionale musei della Toscana, diretta da Stefano Casciu, con i suoi 49 musei e luoghi della cultura presenti sul territorio, può essere considerata come il museo “diffuso” più grande della regione con un patrimonio culturale ricchissimo e siti museali inseriti nella World Heritage List dell’UNESCO. Pinacoteche, aree e musei archeologici, cenacoli, ville medicee, fortezze, edifici di destinazione religiosa, testimoniano con il loro ricchissimo patrimonio la lunga storia della Toscana, dagli antichi insediamenti etruschi e romani fino ai capolavori di arti visive che dal Medioevo all’Ottocento hanno caratterizzato le produzioni artistiche toscane e italiane. In tutta la provincia di Arezzo la Direzione regionale coordina e valorizza, oltre alla Basilica di San Francesco, il Museo di Casa Vasari, il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna, il Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate”, il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Alta Valle del Tevere di Palazzo Taglieschi ad Anghiari e l’Abbazia di San Salvatore a Soffena.