L’età non influenza l’efficacia della terapia con tiotropio nei pazienti asmatici: lo dimostrano i risultati di uno studio pubblicato su the Journal of Allergy and Clinical Immunology
Nei pazienti asmatici, l’età non sembra influenzare l’efficacia della monosomministrazione giornaliera di tiotropio, utlizzato come terapia add-on al trattamento con steroidi inalatori (ICS) o alla combinazione ICS/LABA. Lo dimostrano i risultati di uno studio recentemente pubblicato su the Journal of Allergy and Clinical Immunology: In Practice.
Tali risultati sono di particolare rilevanza nella pratica clinica, alla luce del progressivo aumento della popolazione anziana a livello globale, come pure dell’aumento della prevalenza dell’asma negli individui più anziani.
Razionale e disegno dello studio
Esistono documentazioni in letteratura che riferiscono della percezione di una risposta differente dei pazienti asmatici più anziani ai broncodilatatori rispetto a quella rilevata nei pazienti più giovani, anche se tale percezione, fino ad ora, era basata sulla presenza di dati limitati.
Per verificare la veridicità di questa ipotesi, i ricercatori hanno condotto un’analisi post-hoc di 4 trial clinici randomizzati di fase 3 in pazienti asmatici adulti.
In due di questi (PrimoTina-Asthma), è stata messa a confronto l’efficacia di tiotropio 5 mcg in monosomministrazione giornaliera (n=456) rispetto al placebo (m=456), mentre negli altri due (MezzoTina Asthma) sono stati messi a confronto due dosaggi del LAMA (dose piena e dose dimezzata) (n=517 e 519, rispettivamente) con il trattamento a base di salmeterolo bis die 50 mcg (n=541) o con placebo (n=523).
Le analisi post-hoc ha esaminato alcuni endpoint di efficacia a 24 settimane, quali la FEV1 a valle e al picco, la FVC a valle, il punteggio totale riportato al test di controllo dell’asma (ACQ) e la proporzione di pazienti responder alla terapia somministrata. I ricercatori hanno effettuato lo studio sia utilizzando l’età come covariata continua che per fasce d’età differenti (<40 anni vs. 40-60 anni vs >60 anni).
Nei trial PrimoTinA e MezzoTinA, l’età media dei pazienti era pari, rispettivamente, a 53 e a 43,1 anni.
Risultati principali
Considerando la FEV1 a valle, è emersa l’efficacia superiore del trattamento con tiotropio nell’analisi che considerava l’età come variabile continua. Pertanto, questo endpoint non è risultato influenzato dall’età dei partecipanti allo studio.
Inoltre, l’età non ha influenzato l’effetto del trattamento add on di tiotropio 5 mcg al trattamento con ICS o con ICS/LABA in termini di punteggio ACQ (controllo asma) nei pazienti con asma moderato-severo.
Ciò detto, i ricercatori, però, hanno anche notato una debole influenza dell’età sulle analisi dei pazienti responder ACQ che consideravano l’età come variabile continua nei pazienti con asma moderato-severo; in effetti, è stato documentato un trend di riduzione di efficacia della terapia all’aumentar degli anni.
L’età, invece, non ha avuto alcun effetto sulla frequenza complessiva di eventi avversi a seguito del trattamento con tiotropio.
Nonostante un lieve incremento del tasso di eventi avversi seri nel gruppo placebo, si è osservato, nel complesso, un bilanciamento di questi tassi tra i gruppi considerati.
Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso, tra i limiti metodologici intrinseci del lavoro, l’inclusione di sottogruppi di pazienti di dimensioni numeriche limitate (soprattutto nella categoria dei pazienti di età <40 anni).
Ciò premesso “lo studio ha mostrato che tiotropio in monosomministrazione giornaliera come terapia add on agli ICS o alla terapia di combinazione ICS/LABA ha migliorato la funzione polmonare e si è dimostrato efficace e ben tollerato nei pazienti con asma sintomatico, indipendentemente dall’età – scrivono gli autori nelle conclusioni del lavoro -. I risultati mostrano chiaramente che gli effetti broncodilatatori della terapia anti-muscarinica con tiotropio sono simili nei pazienti giovani e in quelli in età avanzata, suffragando un’evidenza scientifica che differisce dalla percezione che vi sia una riduzione della risposta broncodilatatoria nell’anziano”.