La crisi economica generata dalla pandemia ha spostato l’attenzione delle famiglie verso la liquidità: aumentano le richieste di prestiti
La crisi generata dalla pandemia, con le misure di contenimento del contagio e il successivo blocco delle attività produttive, ha spostato l’attenzione delle famiglie verso le esigenze più immediate. È quanto emerge dal più recente Osservatorio di PrestitiOnline.it, che conferma in aprile (per il secondo mese consecutivo) in cima alla lista le richieste di prestiti che hanno come finalità la liquidità, con un incremento al 23,2% del totale dal 22,8% segnato in marzo. Il ritmo di richiesta di liquidità è oramai ampiamente sopra i massimi degli ultimi dieci anni (il recente picco, 21,3%, risaliva al 2012, post-crisi finanziaria globale).
“L’esigenza di liquidità rilevata, conferma che c’è un’ampia fascia di famiglie e imprese che, a prescindere dagli aiuti promossi dal Governo, punta ad organizzarsi con una disponibilità di liquidità volta non a coprire una singola e specifica esigenza di spesa già identificata e prevista ma anche solo come margine di maggiore cautela rispetto agli impegni a cui far fronte nei mesi prossimi” spiega Roberto Anedda, Direttore Marketing di PrestitiOnline.it.
I bassi tassi favoriscono il consolidamento
I tassi d’interesse, che continuano a girare sui minimi storici grazie all’azione super-espansiva della Bce, spingono le persone anche a chiedere il rifinanziamento delle posizioni debitorie. La quota relativa alle richieste di consolidamento nel mese di aprile ha infatti consolidato la propria posizione al 12,6% (12,5% in marzo) del totale. Anche in questo caso, bisogna rilevare che l’andamento delle richieste di consolidamento (in crescita negli ultimi due anni) si è portato a ridosso del picco (12,9%) toccato nel 2011 (era appena all’8% nel 2019).
Casa in secondo piano, ‘resistenti’ i prestiti per l’auto
L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha fatto passare in secondo piano le più tradizionali passioni degli italiani: l’auto e la casa. Appaiono tuttavia più resistenti, grazie probabilmente a esigenze più concrete (lavorative e nell’ottica di evitare i mezzi pubblici), le richieste di finanziamenti per l’acquisto di una vettura usata, che si sono collocate in aprile al secondo posto (con il 17,4%). La necessità di ristrutturare l’abitazione è invece meno sentita da parte delle famiglie italiane e, di riflesso, la domanda di prestiti con questa finalità si è fermata in aprile al 16,4% del totale (19,5% nell’intero 2019). Stesso discorso per l’arredamento, con la quota relativa alle domande scivolata all’11,3% (15,5% nell’intero scorso anno).
L’importo medio chiesto in lieve discesa
La prudenza dettata dalla crisi in atto, che inevitabilmente impatta sui redditi delle famiglie e sulle loro attese, si riflette anche sull’importo medio richiesto. La statistica semestrale rileva, infatti, che si è attestato sui 10.749 euro, in lieve calo (-0,58%) rispetto al secondo semestre del 2019 e con una flessione più marcata (-11,2%) rispetto al recente picco toccato secondo semestre del 2018. Questo valore, inoltre, è ai minimi dalla seconda parte del 2016. Per contro l’importo effettivamente erogato dalle banche è in aumento in questo primo semestre del 2020, a 10.848 euro (10.259 nella seconda metà dello scorso anno).