Per i diabetici è meglio mangiare meno a cena e più a colazione: i pazienti sono a maggior rischio di morte anche a causa di malattie cardiovascolari
Le persone affette da diabete che mangiano abitualmente più a cena che a colazione sono risultate essere a maggior rischio di morte a causa del diabete e delle malattie cardiovascolari, ma sostituire il 5% dell’apporto energetico totale della cena assumendolo con la prima colazione può ridurre i rischi. Sono gli esiti di uno studio osservazionale pubblicato sulla rivista Diabetes Care.
«Le evidenze degli ultimi anni mostrano che la distribuzione dell’assunzione di energia nel corso di un giornata può influenzare il metabolismo, in particolare un elevato apporto calorico durante il pasto serale può essere associato a un disturbo metabolico attraverso l’interruzione dell’espressione genica circadiana» hanno scritto Tianshu Han e colleghi della Harbin Medical University School of Public Health, in Cina. «Oggi le persone consumano durante la cena un’alta percentuale dell’apporto energetico giornaliero, tuttavia poche ricerche si sono concentrate sull’impatto della distribuzione dell’energia e dell’assunzione di macronutrienti giornalieri sul corso naturale del diabete».
Uno studio su pazienti diabetici
In uno studio osservazionale, i ricercatori hanno analizzato i dati di 4.699 adulti diabetici (2.413 uomini) iscritti alla National Health and Nutrition Examination Survey che si è svolta dal 2003 al 2014. Hanno valutato l’assunzione di energia e di macronutrienti tramite un 24-h dietary recall per due giorni non consecutivi, stimandoli grazie all’U.S. Department of Agriculture’s Food and Nutrient Database for Dietary Studies.
Il 24-h dietary recall consiste in un’intervista, effettuabile anche telefonicamente, nella quale viene chiesto ai partecipanti di descrivere i cibi e le bevande che hanno consumato nelle precedenti 24 ore. Richiede in genere 20-60 muniti per essere completata ed è più precisa se viene somministrata più di una volta per ciascun individuo.
Preferibile assumere più calorie a colazione
All’interno della coorte sono deceduti 913 adulti, 269 dei quali attribuiti al diabete e 314 alla malattia cardiovascolare. I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti al quintile più elevato di differenza nell’assunzione di energia tra colazione e cena avevano quasi il doppio delle probabilità di morire per il diabete (HR = 1,92) e il 69% di probabilità in più di morire per cause cardiovascolari rispetto agli adulti nel quintile più basso di differenza nell’apporto energetico tra i pasti.
Per valutare in che misura uno spostamento teorico dell’energia totale e di quella proveniente dai macronutrienti potrebbe influenzare il diabete e la mortalità per causa cardiovascolare, mantenendo costante l’energia totale e tutti gli altri macronutrienti, sono stati realizzati tre set di modelli previsionali isocalorici.
Nel set 1, il 5% dell’apporto energetico totale è passato dalla cena alla colazione; nel set 2, il 5% dell’apporto energetico proveniente dai grassi a cena è stato sostituito con il 5% dell’apporto energetico provenienti da carboidrati, proteine, acidi grassi saturi o acidi grassi insaturi a colazione e nel set 3, il 5% dell’assunzione di energia dalle proteine a cena è stato sostituito con il 5% di energia da carboidrati, proteine, acidi grassi saturi o acidi grassi insaturi a colazione.
I ricercatori hanno scoperto che la sostituzione isocalorica del 5% dell’energia totale assunta a cena con la colazione era associata a un rischio di morte del 4% inferiore a causa del diabete (HR = 0,96) e del 5% inferiore per morte per cause cardiovascolari (HR = 0,95).
«La scoperta più importante è stata che un maggiore apporto energetico durante il pasto serale rispetto alla colazione era associato in misura significativa al diabete e alla mortalità per malattia cardiovascolare, e che questa associazione era indipendente da una serie di fattori di rischio dietetico tradizionali, in particolare il non fare colazione e la qualità della dieta» hanno scritto gli autori. «Questo studio fornisce evidenze degli effetti negativi di un elevato apporto energetico durante la cena, sottolineando l’importanza di una migliore distribuzione dell’energia tra i pasti».
Dal momento che nello studio sono state utilizzate solo due misurazioni dietetiche in due settimane per prevedere lo stato di sopravvivenza a lungo termine nelle persone con diabete, che possono cambiare le abitudini alimentari nel tempo, i ricercatori hanno fatto presente la «necessità di ulteriori ricerche per valutare l’effetto longitudinale della distribuzione di energia e di macronutrienti sui risultati di mortalità».