Alcuni parametri demografici e clinici potrebbero essere associati ad errori nella tecnica di impiego dell’inalatore per la terapia dell’asma
Alcuni parametri demografici e clinici potrebbero essere associati ad errori nella tecnica di impiego dell’inalatore per la terapia dell’asma, nonché ad un peggioramento degli outcome di malattia. Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista The Journal of Asthma.
I presupposti dello studio
Una corretta tecnica di impiego dell’inalatore impiegato nella terapia dell’asma è un presupposto essenziale per raggiungere outcome clinici ottimali nei pazienti asmatici. L’obiettivo di questo studio è stato quello di impiegare i dati provenienti dalla real life, per determinare i fattori legati ai pazienti che sono associati agli errori di performance della tecnica inalatoria, insieme ad un peggioramento degli outcome di malattia.
Lo studio ha esaminato, a tal scopo, i dati relativi a 4.134 pazienti con asma presi dal database iHARP (the International Helping Asthma in Real life Patients).
Costituivano motivo di inclusione nello studio l’aver ricevuto una prescrizione di una combinazione a dose fissa a base di steroide inalatorio e beta-2 agonista a lunga durata d’azione e almeno 2 prescrizioni nel corso dell’anno precedente l’inizio dello studio.
I pazienti reclutati utilizzavano 3 inalatori differenti: accuhaler (n= 82), turbohaler (n=2.065) o un inalatore spray predosato (MDI; n=1.245). Questi sono stati invitati a completare un questionario per raccogliere informazioni sulle loro caratteristiche demografiche e cliniche (es: stato di controllo dell’asma e autovalutazione della tecnica inalatoria impiegata).
E’ stata utilizzata una scala di Likert per valutare la tecnica inalatoria, graduata da 1= tecnica molto scarsa a 6= tecnica eccellente). Si è fatto ricorso ai 4 criteri GINA per valutare il controllo dell’asma e sono stati raccolti i dati autoriferiti sull’aderenza al trattamento.
Sintesi dei risultati principali
Considerando i pazienti che hanno utilizzato il device turbohaler, 1.248 hanno riferito almeno un errore di tecnica inalatoria. I pazienti che riferivano almeno un errore di tecnica inalatoria e un peggioramento degli outcome relativi all’asma era prevalentemente di sesso femminile anziché di sesso maschile (OR: 1,467; IC95%=1,201-1,793; p <0,001) e un’autovalutazione molto scarsa rispetto alla media anziché eccellente della tecnica inalatoria utilizzata (OR=1,607; IC95%= 1,237-2,086; p<0,001).
Su un totale di 713 pazienti che hanno utilizzato lo spray predosato, il 57,3% ha riferito almeno un errore di tecnica inalatoria associato con outcome dell’asma peggiori. Anche in questo caso gli outcome peggiori associati con gli errori della tecnica inalatoria erano più probabili nel sesso femminile rispetto a quello maschile (OR=1,574; IC95%=1,131-2,191; p <0,05) e, nel caso specifico, anche in individui con istruzione di grado inferiore rispetto a quella universitaria (OR, 1.427; 95% CI, 1,026-1,984; P <.001), e nei fumatori rispetto ai non fumatori (OR=1,587; IC95%=1,035-2,436; p <0,005).
Quanto ai pazienti sottoposti a terapia inalatoria con accuhaler, il 51,6% ha riferito di essere incorso in errori di tecnica inalatoria (da 1 a 4 errori), anch’essi associati ad un peggior controllo dell’asma. Questi pazienti, nella maggior parte dei casi, potevano non aver ricevuto istruzioni idonee sull’impiego dell’inalatore nei 12 mesi precedenti (OR= 1,654; IC95%= 1,225-2,235; p=0,001) ed avevano probabilmente dato una valutazione della tecnica molto scarsa rispetto alla media anziché eccellente (OR= 1,500; IC95%= 0,468-0,950; p=0,025).
In sintesi
Pur con alcuni errori metodologici intrinseci ammessi dagli stessi autori (mancanza di misure oggettive per valutare la tecnica di inalazione e inclusione di pazienti trattati con un solo tipo di inalatore), “lo studio mostra come gli errori della tecnica inalatoria, associati ad outcome sfavorevoli nell’asma, differiscano in base ad alcune caratteristiche particolari dei pazienti”.
“Queste caratteristiche – aggiungono – dovrebbero essere utilizzate per predire quali pazienti che potrebbero sperimentare outcome più sfavorevoli di malattia come risultato di una tecnica di inalazione fallace e dovrebbero essere utilizzate per guidare una scelta più appropriata del device inalatorio da prescrivere”.