In costruzione al Dlr, il centro aerospaziale tedesco, Ms-Lart determinerà dal 2021 la natura e la traiettoria dei detriti spaziali in orbita
All’Empfingen Innovation Campus nel Baden-Württemberg, in Germania, iniziano i lavori per la costruzione di un nuovo telescopio. Al Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt (Dlr), il centro aerospaziale tedesco, giurano che sarà pronto per la primavera 2021. E che sarà il più grande d’Europa a dare la caccia alla “grande monnezza” che affolla l’orbita terrestre fra i 400 e i 2000 chilometri di quota.
Parliamo di detriti spaziali: il numero di satelliti che galleggiano nel cielo sopra le nostre teste sta aumentando esponenzialmente, e con esso la quantità di detriti spaziali presenti nella parte alta dell’atmosfera terrestre. Una minaccia concreta al volo spaziale – con o senza equipaggio. Secondo le stime, circa 70mila satelliti e rottami vari potrebbero affollare l’orbita entro la fine degli anni Venti.
Il discusso tema delle cosiddette “megaconstellazioni” ‒ che possono arrivare a contare migliaia di satelliti ‒ rende la questione detriti spaziali estremamente concreta. Ed è fondamentale ridurre rischi di collisioni e danni alle strumentazioni. Gli scontri avvenuti, fra tecnologia nuovissima e ferri vecchi in orbita, hanno già generato qualcosa come 20mila frammenti (ma se contiamo quelli sotto i 10 centimetri la stima sale a centinaia di migliaia). Ogni scheggia, anche se misura appena qualche centimetro, può diventare un pericoloso proiettile.
Al problema si cerca di ovviare con più risposte. La Nasa, per esempio, sta pensando a una rimozione fisica della spazzatura spaziale con reti, arpioni o laser. A livello progettuale, i ricercatori ragionano sul ciclo di vita dell’oggetto satellite, includendo nel pacchetto un sistema di rientro per “smaltire” il satellite a fine vita. Uno studio da poco pubblicato fra i Proceedings of the National Academy of Sciences ha addirittura proposto una vera e propria tassa orbitale.
In ogni caso bisogna anzitutto mappare i detriti spaziali. Catalogarli. Passarli al microscopio.
È quanto dovrebbe fare l’erigendo telescopio di Empfingen. Con uno specchio primario del diametro di 1,75 metri alloggiato in una cupola girevole a 15 metri di altezza, Ms-Lart (Multi-Spectral Large Aperture Receiver Telescope) determinerà la natura e la traiettoria degli oggetti in orbita ad altitudini comprese fra i 400 e i 2000 chilometri in modo rapido, preciso e affidabile.
Al Dlr sono specializzati nella misurazione ad altissima precisione della distanza di oggetti mediante laser. Ms-Lart sarà in grado di rilevare, localizzare e identificare detriti spaziali della dimensione di dieci centimetri. E forse anche meno.