Tra le tendenze nel mondo della ristorazione c’è il rinnovo concettuale dello street food con i piatti tipici che diventano protagonisti
Una delle tendenze più peculiari degli ultimi anni, nel mondo della ristorazione, è il rinnovo concettuale dello street food. L’offerta di cibo semplice, pratico ed economico agli angoli delle strade è stata in grado di attrarre innovazioni che ne hanno permesso uno sviluppo del tutto nuovo: non è di certo un caso che uno dei colossi del rating della ristorazione come TripAdvisor abbia inserito alcuni dei più noti food truck fra i “ristoranti” migliori di Milano. Lo stesso food truck è esempio del restyling che ha colpito lo street food: è sempre più comune, nelle città italiane, la presenza di iconiche Api tematiche che propongono rivisitazioni moderne dei piatti più tradizionali, nazionali e non. E proprio i piatti tipici dello street food sono i protagonisti della nuova tendenza, accomunati dal mantenere le proprie origini nonostante il passare degli anni e delle mode: origini che, spesso, non tutti conoscono.
Una delle icone dello street food, se non proprio il primo piatto al quale il termine viene associato, è l’hot dog. Il tipico panino allungato statunitense, farcito con un wurstel bollito e senape, affonda le sue origini in Germania: infatti, l’abitudine di consumare un piatto simile venne portata negli Stati Uniti dagli immigrati tedeschi, che utilizzavano allo scopo uno dei tipici wurstel della cucina tedesca, il Frankfurter. Data la somiglianza della salsiccia con la forma del cane bassotto, il panino così composto cominciò a essere identificato come hot dog. Sempre della Germania, e nello specifico di Berlino, è originario il currywurst. Si tratta di un salsicciotto bollito la cui particolarità è di essere accompagnato da una salsa tipica: l’invenzione della salsa viene ricondotta a una venditrice ambulante che registrò la sua ricetta a base di concentrato di pomodoro, salsa Worcester e curry. Il currywurst è diventato col tempo uno dei piatti tipici di Berlino e per estensione della cucina tedesca, e alla sua inventrice Herta Heuwer è stata dedicata una targa nel luogo dove era solita sostare con il suo banchetto. Altra storia particolare riguarda il concetto stesso di panino: se oggi il termine sandwich viene utilizzato per indicare un generico panino imbottito, le sue origini sono invece del tutto analoghe a quello dello street food, contesto nel quale è nato. La nascita va infatti ricercata nell’abitudine di mangiare della carne racchiusa tra due fette di pane ostentata da John Montagu nel ‘700, probabilmente per non sporcarsi le mani: dal momento che aveva il titolo di Conte di Sandwich la pratica venne identificata con il suo nome, associando per sempre il nome sandwich a un panino semplice e pratico. Se dalla Svezia arrivano le tipiche polpette di carne, si è invece diffuso dalla Finlandia il kalakukko, consistente in un pasticcio di carne e pesce cotto dentro una forma di pane. L’origine va ricercata nella necessità di creare un piatto di facile trasporto e dall’elevato valore nutritivo per un’intera giornata, e l’idea di creare una forma di pane ripiena utilizzando allo scopo pesci difficili da consumare in altri modi era la migliore allo scopo. Ne venne persino pensata una variante che prevedeva, in cottura, di inserire nell’impasto una maniglia di vimini per poter trasportare comodamente la forma di pane una volta pronta. I churros, invece, sono il dolce tipico della Spagna, per quanto ne esistano anche versioni salate. Per quanto sulle origini non ci sia totale accordo, la ricostruzione più verosimile è quella che li riconduce all’usanza dei pastori nomadi spagnoli che, non potendo comprare giornalmente il pane, inventarono un impasto simile ma che potesse essere cotto facilmente in padella.
Anche l’Italia ha le sue tipiche ricette da street food: un paese con una tradizione gastronomica così ricca non poteva certamente essere da meno. A titolo di esempio si può pensare al pani ca meusa palermitano, un panino imbottito con milza e altri organi, le cui origini vengono rintracciate nell’usanza dei macellai ebraici di trattenere le interiora come compenso dopo la macellazione, giacché per dettame religioso non potevano accettare compenso economico. Altro rappresentante eccellente è il lampredotto, simbolo dello street food toscano. La lampreda era anticamente considerata una pietanza da nobili, non certo alla portata delle tavole popolari: nacque l’idea di creare un panino riempito dalle frattaglie derivate da uno degli stomaci bovini, che cominciò a essere ironicamente definito lampredotto.
Le origini dei più famosi rappresentanti del cibo da strada sono quasi sempre da rintracciare nella capacità di adattarsi delle fasce meno abbienti della popolazione, in grado di creare con pochi ingredienti delle ricette pratiche e ingegnose. Col passare degli anni, uno dei mercati più alla moda deve molto alle origini popolari dei suoi prodotti.