Artrite psoriasica: nessun miglioramento aggiuntivo in efficacia e sicurezza se a tofacitinib si aggiunge metotressato secondo la sottoanalisi dello studio OPAL balance
Una sottoanalisi dello studio OPAL balance presentata al congresso EULAR2020 evidenzia che non vi sono differenze clinicamente rilevanti in termini di efficacia e sicurezza nei pazienti con artrite psoriasica (PsA) che ricevono tofacitinib 5 mg BID in monoterapia rispetto ai pazienti che assumono tofacitinib allo stesso dosaggio e in combinazione con metotressato (MTX).
I dati di registri osservazionali mostrano che in pazienti con PsA l’efficacia degli inibitori del TNF è generalmente simile quando somministrati come monoterapia o in combinazione con csDMARDs come il metotressato. Quest’ultimo, se somministrato in concomitanza, può migliorare la persistenza degli anticorpi monoclonali in particolare di infliximab.
Alcuni studi clinici randomizzati mostrano evidenze limitate dell’efficacia del metotressato nella PsA e persistono dubbi riguardo gli eventi avversi come la tossicità epatica ed eventi avversi gastrointestinali.
Tofacitinib è un inibitore orale di JAK per il trattamento dell’artrite psoriasica e non è mai stato valutato come monoterapia in uno studio clinico randomizzato per il trattamento della PsA.
Questa sottoanalisi dello studio OPAL balance, trial a lungo termine in cui è stato somministrato tofacitinib a pazienti adulti con PsA attiva, esamina l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di tofacitinib 5 mg BID come monoterapia dopo l’interruzione del trattamento con metotressato in confronto a tofacitinib 5 mg BID con continuazione di metotressato in background.
Sono stati considerati pazienti che: avevano completato almeno 24 mesi di trattamento con tofacitinib nello studio OPAL Balance LTE; avevano ricevuto tofacitinib 5 mg BID per almeno tre mesi; avevano ricevuto una somministrazione orale di metotressato al dosaggio di 7.5-20 mg a settimana per almeno 4 settimane.
L’obiettivo primario era la variazione del PASDAS e la variazione dell’HAQ-DI a 6 mesi.
Lo studio OPAL Balance LTE da cui deriva questa analisi aveva considerato pazienti che avevano partecipato a studi di Fase 3 (OPAL Broaden e OPAL Beyond) e che avevano ricevuto tofacitinib 5 mg BID (dose aggiustata tra 5-10 mg dopo 1 mese in caso di necessità).
I pazienti arruolati sono stati 180 divisi in due bracci di trattamento: nel primo braccio i pazienti hanno ricevuto tofacitinib 5 mg BID più placebo (90 persone), nel secondo braccio i pazienti hanno ricevuto tofacitinib 5 mg BID più metotressato (90 pazienti).
Nel braccio con placebo soltanto 5 persone hanno interrotto il trattamento quindi hanno completato la sotto analisi 85 pazienti; nel braccio tofacitinib più metotressato (MTX) un paziente non ha ricevuto il trattamento e 6 pazienti hanno interrotto la somministrazione nel corso della terapia, quindi la sottoanalisi è stata completata da 83 pazienti.
L’età media dei pazienti nel gruppo tofacitinib più placebo era di 53.1±11 anni nel primo gruppo e di 51.8±11.4 nel secondo gruppo; la rappresentanza femminile era del 47% nel primo gruppo e 49% nel secondo gruppo. La maggior parte dei pazienti non era fumatore.
La malattia durava da una media di 11 anni in entrambi i gruppi di trattamento.
I risultati hanno mostrato che dopo 6 mesi di trattamento la variazione del punteggio PASDAS era pari a 2.29 (0.079) per tofacitinib in monoterapia e 0.138 (0.081) per tofacitinib insieme a MTX con una differenza di 0.091 tra i due gruppi (95% Cl); la variazione di HAQ-DI era pari a 0.043 (0.027) e 0.017 (0.028), rispettivamente con una differenza di 0.026 tra i due gruppi (95% Cl). Non sono state riscontrate altre differenze cliniche rilevanti.
L’efficacia e gli outcome riportati dai pazienti erano generalmente simili tra bracci di trattamento a 6 mesi e a 12 mesi.
Percentuali di pazienti che hanno raggiunto l’attività minima di malattia e mantenuto l’assenza di entesite e dattilite si è mantenuta fino a 12 mesi in entrambi i bracci di trattamento. Le percentuali di eventi avversi e dei parametri di laboratorio erano confrontabili tra bracci di trattamento ma l’aumento dei livelli degli enzimi epatici era più frequente nel gruppo tofacitinib + metotressato.
Inoltre, i pazienti che ricevevano metotressato di background hanno interrotto tale terapia senza alcun impatto nella loro attività di malattia e sulla qualità di vita.
In conclusione, gli autori evidenziano che non sono state rilevate differenze clinicamente rilevanti in termini di efficacia e sicurezza nei pazienti con artrite psoriasica che hanno ricevuto tofacitinib 5 mg BID come monoterapia dopo l’interruzione del metotressato rispetto ai pazienti che hanno ricevuto tofacitinib allo stesso dosaggio mantenendo la terapia con metotressato. I dati di sicurezza erano in linea con studi precedenti. Gli autori precisano che si tratta di risultati derivanti da un’analisi di stime e i dati vanno considerati con questo peso non essendo stato concepito come studio con una ipotesi iniziale.