Passi avanti verso un vaccino per il Parkinson


Dati incoraggianti di un vaccino contro la malattia di Parkinson in stadio iniziale: pubblicati su “The Lancet Neurology” i risultati di sperimentazioni di fase 1

Dati incoraggianti di un vaccino contro la malattia di Parkinson in stadio iniziale: pubblicati su "The Lancet Neurology" i risultati di sperimentazioni di fase 1

Pubblicati su “The Lancet Neurology i risultati di una serie di sperimentazioni di fase 1 a lungo termine hanno dimostrato, in pazienti con malattia di Parkinson (PD) in stadio precoce, che l’immunizzazione ripetuta con PD01A è sicura e ben tollerata  e che tale immunizzazione porta a una risposta anticorpale positiva specifica per l’alfa-sinucleina (aSyn), una proteina che si ritiene contribuisca alla patogenesi della malattia di Parkinson.

La molecola è prodotta da AFFiRiS AG, un’azienda biotecnologica austriaca, con sede a Vienna, che sviluppo in fase clinica nuove immunoterapie attive specifiche che modificano la malattia. PD01A rappresenta il  suo  principale candidato nel trattamento di pazienti con Parkinson in fase iniziale.

Immunoterapia diretta agli oligomeri di alfa-sinucleina
PD01 è un’immunoterapia specifica attiva (SAIT) basata un un peptide simile alla alfa-sinucleina prodotta sinteticamente. Nello studio di fase 1, l’immunizzazione attiva  ha comportato  una  riduzione sostanziale (in media del 51%) dei livelli di oligomeri di aSyn nel fluido cerebrospinale (CSF) dei pazienti che hanno  ricevuto la terapia ad alta dose, fatto che viene interpretato come un segno di coinvolgimento del target in vivo.

Ampie prove supportano il ruolo degli oligomeri  solubili  di aSyn come fattore causale nello sviluppo del PD e  riducendo  tali  livelli  si potrebbero  potenzialmente  avere benefici modificanti la malattia nei pazienti affetti da PD.

Nello studio – monocentrico, con pazienti in cieco, seguito da tre estensioni consecutive – gli arruolati sono stati  randomizzati a ricevere  quattro  vaccinazioni  con  due  diverse dosi di candidato farmaco (15 o 75 μg) e sono stati  seguiti per almeno 3,5 anni al fine di valutare la sicurezza dell’immunoterapico PD01A. In  particolare,  questo è stato il primo studio che ha valutato la fattibilità e la sicurezza di una specifica immunoterapia attiva  contro aSyn.

Per la prima iniezione di richiamo (booster), i pazienti  sono stati nuovamente randomizzati a ricevere  dosi di PD01A pari a 15 o 75μg. Tutti i pazienti  hanno ricevuto una seconda iniezione di richiamo di 75 μg. L’obiettivo primario  era quello di valutare  la sicurezza dell’immunoterapico PD01A.

Risultati positivi di sicurezza e risposta anticorpale
I risultati di questo studio di fase 1  hanno dimostrato  che  l’immunizzazione  con PD01A è sicura quando viene somministrata ripetutamente  ed  è stata ben tollerata per un periodo di tempo prolungato. Ad  eccezione delle reazioni locali previste nel sito di iniezione, la maggior parte degli eventi avversi sono stati  considerati non correlati al trattamento in studio.

Nessun paziente ha interrotto la somministrazione dell’immunoterapico a causa di eventi avversi emergenti dal trattamento.  L’immunizzazione  ha comportato  un aumento significativo  dell’anticorpo IgG contro il peptide PD01  immunizzante già dopo tre iniezioni di priming con un titolo massimo raggiunto alla settimana 12. Questo ha portato a una specifica risposta immunitaria umorale  contro l’epitopo bersaglio aSyn.

Inoltre, le vaccinazioni di priming hanno portato a un effetto sostanziale di memoria  per l’epitopo target aSyn, come evidenziato  dalla  riattivazione  e  dall’aumento  della risposta anticorpale a seguito di vaccinazioni booster. Ciò ha comportato la persistenza della risposta immunitaria fino alla fine dello studio.

Rilevati segnali di efficacia
Anche se lo studio non è stato progettato né alimentato per valutare l’efficacia clinica, sono stati  osservati segnali clinici di efficacia. In particolare, i punteggi motori MDS-UPDRS (Movement Disorders Society-Unified Parkinson’s Disease Rating Scale) erano  generalmente  stabili in tutta la serie di studi, a  differenza dei dati  pubblicati che  segnalano un peggioramento dei punteggi MDS-UPDRS in una popolazione di pazienti simile.

«Il profilo di sicurezza di PD01A e la sostenuta e sostanziale risposta anticorpale anti-aSyn, mirata sia alla  forma tossica oligomerica che a quella fibrillare,  che si ritiene contribuiscano  alla patologia del PD,  possono  offrire  una promettente strategia per la gestione a lungo termine del PD,  affrontando  un’esigenza medica urgente»  ha detto Dieter Volc, ricercatore principale della serie di studi e responsabile del Centro Parkinson presso la Privkatlinik Confraternitaet di Vienna.

Già in preparazione la fase 2
«I risultati incoraggianti, compresi  i  segnali  riguardanti l’efficacia clinica, giustificano l’ulteriore sviluppo del nostro farmaco per il trattamento del PD in uno studio clinico di fase 2»  ha commentato Noel Barrett, Chief Executive Officer di AFFiRiS.

«Potenzialmente» ha proseguito «specifici  approcci di immunizzazione attiva come quello con PD01A  potrebbero  superare i limiti degli approcci di infusione passiva di anticorpi per il PD,  causati dalla  loro breve emivita in vivo, e ridurre i problem correlati alla frequenza e agli alti costi dei trattamenti grazie alla stimolazione di una reazione immunitaria autoprodotta e duratura».

I dati pubblicati  su “Lancet Neurology”  sono il primo rapporto di un’immunoterapia attiva anti-aSyn associata a riduzione di oligomeri aSyn in pazienti affetti da PD e indica il possibile sviluppo di questa  proteina come  potenziale biomarcatore per la progressione della malattia.

La sperimentazione di fase 1 è stata  sostenuta dalla Michael J. Fox Foundation for Parkinson’s Research. Uno studio di fase 2 nei pazienti con PD in stadio precoce è in preparazione e  dovrebbe iniziare nella seconda metà del 2020,  a seconda della situazione emergenziale del COVID-19.