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I Réclame raccontano il loro primo disco

I Réclame raccontano il loro primo disco

Da Sanremo Giovani al primo disco, i Réclame raccontano “Voci di corridoio” fuori per Giungla Dischi, in licenza a Columbia Records/Sony Music

Dai piccoli club al palco della finalissima di Sanremo Giovani, in mezzo il duro lavoro che ha portato al loro disco di debutto. I Réclame sono su tutte le piattaforme dallo scorso 29 maggio con “Voci di Corridoio”, fuori per Giungla Dischi, in licenza a Columbia Records/Sony Music. Un perfetto biglietto da visita in musica di quello che sono come band Marco Fiore e i fratelli Roia, Edoardo, Gabriele e Riccardo. Quattro ragazzi di Roma, che del cantautorato nostrano hanno fatto la colonna portante del loro progetto. E i loro punti di riferimento, non a caso, sono Fabrizio De André, Franco Battiato, Francesco Guccini e Giorgio Gaber.

Proprio la canzone d’autore, rivisitata con le sonorità dei giorni nostri, è il filo conduttore di “Voci di corridoio”, che Marco (il frontman della band) ha raccontato in un’intervista a distanza a Dire Giovani (www.diregiovani.it).

L’INTERVISTA ↓

Completato prima del lockdown, il disco raccoglie otto tracce che sono otto storie di altrettanti personaggi diversi.

“Voci di corridoio”, come spiega Marco, “non è altro che una lunga carrellata cinematografica all’interno di un corridoio immaginario dove convivono gli otto personaggi, i protagonisti dei brani. Il corridoio, man mano che si procede, diventa sempre più rarefatto così come le sonorità del disco e l’ascoltatore può osservare dall’uscio i personaggi che sono all’interno degli appartamenti  I pezzi, quindi, sono concepiti come frammenti di vita quotidiana, che vanno interpretati nella loro coralità”.

01_Il viaggio di ritorno
02_Due amanti
03_Il vuoto sotto la pelle
04_Fra le braccia di un’altra
05_Inseguito dalla luna
06_La casa d’infanzia
07_Cosa resterà?
08_Notte d’inverno

Vita quotidiana, amore e dipendenza. Sono questi gli elementi che troviamo nell’album e che ci avvolgono in un’esperienza che è quasi cinematografica, come sottolineava Marco.

E il pezzo più cinematografico e toccante di tutti è quello di chiusura, “Notte d’inverno”. La storia di un carcerato che, in una notte d’inverno, vede apparire suo figlio, prematuramente scomparso anni prima, all’interno della propria cella. Con le prime luci dell’alba, l’ombra del figlio è destinata a sparire e il padre, mosso dall’amore e dalla disperazione, decide di togliersi la vita e di seguirlo. Un recitato che chiude un perfetto cerchio di scrittura.

“Voci di corridoio” è solo il primo step nella carriera dei Réclame, che dopo questo disco continueranno a sperimentare, forti delle cose scritte e registrate in quarantena. In che direzione si muoverà questa nuova musica? “Non lo sappiamo neanche noi fino in fondo – dice Marco – ma sicuramente non è la direzione che vi aspettate e neanche la direzione che ci aspettiamo noi”.

Il prossimo passo, però, è di certo il ritorno sul palco: “La componente più drammatica dello scenario artistico-musicale è il non poter portare live la propria musica davanti a un pubblico reale, in carne ed ossa. Ci auguriamo che possa accadere il prima possibile perché riteniamo che la musica dal vivo sia ciò a cui debba tendere il processo creativo”.

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