Andrea Baucon, laureato triestino, pubblica su Geosciences uno studio sulla vita su Marte: rivela che la superficie del Pianeta potrebbe essere stata scolpita da microbi
E’ un laureato dell’Università di Trieste e goriziano di nascita, Andrea Baucon, l’autore di uno studio recentissimo sulla vita su Marte, pubblicato su di una delle più accreditate riviste scientifiche internazionali, quale Geosciences, e rilanciato pochi giorni fa dalle pagine redazionali scientifiche del quotidiano “La Stampa”.
Lo studio rivela che la superficie di Marte potrebbe essere stata scolpita da microbi, possibili autori di enigmatiche strutture a bastoncino osservate nel Cratere Gale. Questa conclusione rivoluzionaria è stata raggiunta da una squadra multidisciplinare di scienziati guidata dal paleontologo Andrea Baucon (attualmente afferente all’Università di Genova). Lo studio è stato pubblicato su Geosciences, importante rivista internazionale a revisione paritaria.
Lo studio combina i dati dal rover Curiosity della NASA, una revisione della letteratura scientifica fino ad ora esistente e sofisticate tecniche di analisi d’immagine per capire l’origine delle strutture marziane a bastoncino. Le strutture marziane appaiono come altorilievi di dimensioni comparabili a quelle del filo interdentale.
Nel nuovo studio, gli scienziati dimostrano che la loro forma è unica tra le strutture geologiche marziane e che le tane fossili (icnofossili) sono tra i migliori analoghi terrestri di queste strutture uniche. Sulla Terra, strutture simili vengono attribuite non solo ad anellidi macroscopici, ma anche all’attività di cellule ameboidi microscopiche aggregantisi in una massa macroscopica (‘funghi mucillaginosi’). Non è solo la forma a rendere speciali le strutture marziane. Infatti, sono state osservate nel Cratere Gale, che ospitò – più di 3 miliardi di anni fa – un antico lago.
Studi precedenti hanno riconosciuto che questo ambiente marziano è stato abitabile per milioni di anni, ossia le sue condizioni fisico-chimiche erano adatte alla vita. Conseguentemente, le strutture marziane non solo hanno una forma compatibile con la biologia, ma sono anche associate a depositi lacustri formatisi quando l’ambiente era adatto alla vita. In altre parole, le strutture a bastoncino sono legate al posto ed al momento giusto per la vita marziana.
Gli scienziati hanno scoperto la prima evidenza di vita extraterrestre? Nonostante la schiacciante linea di evidenza, gli autori dello studio sono estremamente cautelativi a proposito. I dati disponibili non possono falsificare due spiegazioni non-biologiche per le strutture, ossia che si tratti di cristalli o riempimenti di fratture. Queste ipotesi sono state proposte informalmente da scienziati della NASA attraverso blog, laddove le strutture sono state un fenomeno virale su internet per la loro particolare morfologia.
Il nuovo studio apre nuovamente l’acceso dibattito su queste enigmatiche strutture marziane, spalancando le porte ad una nuova frontiera nella ricerca astrobiologica.
Andrea Baucon, è un paleontologo dell’Università di Genova con forti legami con l’Università di Trieste. Infatti, è stato professore di paleontologia a Trieste, dove si è laureato e continua tuttora a collaborare proficuamente con il Dipartimento di Scienze Geologiche e Matematiche guidato dal prof. Francesco Princivalle.
Lo studio è visibile qui: https://www.mdpi.com/2076-3263/10/2/39
Nei ringraziamenti per le collaborazioni, viene citato l’Ateneo triestino che è stata fondamentale per lo sviluppo dello studio.
Riferimenti bibliografici:
Autore: Andrea Baucon
Coautori: Carlos Neto de Carvalho (Lisbona), Fabrizio Felletti (Milano) and Roberto Cabella (Genova), 2020.
Ichnofossils, Cracks or Crystals? A Test for Biogenicity of Stick-Like Structures from Vera Rubin Ridge, Mars. Geosciences 2020, 10(2), 39; URL:https://www.mdpi.com/2076-3263/10/2/39