Lyre online con una nuova versione di “Send his lover to me”, una cover del celebre brano di PJ Harvey che segna l’esordio dell’artista milanese
Fuori il primo singolo di LYRE, il progetto musicale di Serena Brindisi, enigmatica e misteriosa artista milanese che pubblicherà il suo disco di debutto quest’autunno – dal titolo Queer Beauties, dopo una lunga gestazione di sperimentazione e ricerca sonora. Send his lover to me è un primo assaggio, una versione dilatata, disturbante, ossessiva, del brano di PJ Harvey che svela come il progetto di Lyre sia un esempio unico e raro della scena indipendente italiana, un nome che si candida ad essere tra i nomi più interessanti del panorama elettronico nostrano. Piacerà ai fan di James Blake, Portishead, Massive Attack e Nick Cave, ma anche di FKA Twigs e Arca.
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Lyre è il progetto musicale di Serena Brindisi, un’artista di Milano
Il suo progetto musicale nasce ad Edimburgo dove , diversi anni fa, dopo aver lavorato per più di 10 anni come attrice di teatro e performer in Italia, decise di trasferirsi e di rimanere 6 anni, per dedicarsi completamente all’altra passione centrale della sua vita, cioè la musica. É stato un processo naturale per lei lasciare l’Italia e trasferirsi in Uk , riconoscendo le proprie radici musicali, rispetto al songwriting, in artisti prevalentemente appartenenti al mondo anglosassone. Tom Waits, Billie Holiday e Chet Baker erano infatti ascoltati continuamente in casa, e i colori e le ritmiche del Blues, onnipresenti nella sua infanzia. Nacque di conseguenza, il bisogno di cantare e scrivere in Inglese, incantata sopratutto dal phrasing e dall’interpretazione di artiste come PJ Harvey, Beth Gibbons e Goldfrapp. Durante questi anni in UK, Lyre si concentrò nella scrittura del suo debut album, che fu diviso in 2 EP:’Queer Beauties’ e ‘Shadows Walk’.
A livello compositivo e di arrangiamento, inizialmente le produzioni visionarie e cinematiche di artisti come PJ Harvey, Nick Cave, Portishead, James Blake, Massive Attack e Radiohead, per nominarne alcuni, furono alla base della sua ricerca musicale e la spinsero a voler collaborare col producer di Bristol, Dan Brown (Massive Attack, Ilya, Karin Park) che inizialmente curò gli arrangiamenti di un brano e fece il missaggiò di tutte le tracce dell’allora autoprodotta prima versione di Queer Beauties. Ma nonostante il lavoro fatto, la sensazione di non aver trovato ancora il giusto mondo sonoro per esprimere appieno la propria personalità artistica, portò Lyre ad un ulteriore processo di ricerca e all’approfondimento di sonorità di artisti come FKA Twigs, Bjork e Arca che causò un notevole cambio di direzione, mettendo in crisi la produzione artistica conclusasi precedentemente a Bristol.
Infine, l’incontro a Milano col produttore Giuliano Pascoe, aka Droven (Pashmak, Clio and Maurice, Milanorovina) è stato infine fondamentale e conclusivo per questa ricerca, così come l’attentissimo lavoro di mixaggio di Antonio Polidoro e di master di Claudio Giussani.
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